L’Onu accusa Israele di crimini di guerra

Le azioni di Israele nell’ambito della “punizione collettiva” della popolazione della Striscia di Gaza costituiscono crimini di guerra, ha detto ai giornalisti la portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Ravina Shamdasani.

“La punizione collettiva della popolazione di Gaza, la privazione dei beni di prima necessità, dell’elettricità e dell’acqua, nonché il bombardamento di aree densamente popolate sono crimini di guerra secondo il diritto internazionale umanitario“, ha affermato la stessa Ravina Shamdasani come riporta anche il giornale russo RIA Novosti.

Hamas ha attaccato il sud di Israele il 7 ottobre. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno risposto lanciando l’operazione Iron Swords e il paese ha dichiarato lo stato di guerra. Secondo gli ultimi dati, circa 8.000 persone sono state uccise nel conflitto israelo-palestinese, tra cui più di 6.500 palestinesi. Tra i morti ci sono 23 russi con passaporto israeliano, ha osservato il ministero degli Esteri israeliano. In precedenza era stato riferito che Hamas aveva preso in ostaggio 222 persone. Tra loro ci sono 15 argentini, 12 tedeschi, 12 americani, sei francesi e sei russi, oltre a 54 cittadini tailandesi.

Il 24 ottobre, al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, il segretario generale dell’organizzazione mondiale, Antonio Guterres, ha chiesto un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, il rilascio degli ostaggi, nonché la fine degli “attacchi contro civili, edifici residenziali e ospedali” e per garantire la fornitura di aiuti umanitari su base continuativa. Egli ha condannato l’attacco del gruppo palestinese Hamas contro Israele, sottolineando che le azioni dei militanti non possono essere motivo di “punizione collettiva del popolo palestinese”.

RED