Manifestazione pro Palestina davanti al “Genocide pavillion” di Israele alla Biennale Arte di Venezia - Russia News / Новости России

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Pubblicato il Aprile 19th, 2024 | Da Redazione Russia News

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Manifestazione pro Palestina davanti al “Genocide pavillion” di Israele alla Biennale Arte di Venezia

Una protesta, con la distribuzione di alcuni volantini ai visitatori, è stata messa in atto da un gruppo di dimostranti davanti ai Padiglioni degli Stati Uniti e di Israele alla Biennale d’Arte di Venezia.

Non è bastata la chiusura “fino al cessate il fuoco” decisa da artisti e curatori, e comunicata l’altroieri, alla prima anteprima stampa, a placare le contestazioni intorno alla presenza di Israele alla Biennale di Venezia e al comportamento di alcuni governi occidentali riguardo la situazione a Gaza. Ieri, secondo giorno di apertura su invito, e primo di inaugurazioni, intorno alle 11.30 un nutrito gruppo di persone, circa 500, si è radunato davanti ai padiglioni di Israele e Stati Uniti ai Giardini di Biennale per una corposa azione di protesta. Lo hanno fatto senza alcun preavviso e cogliendo di sorpresa anche le forze dell’ordine presenti in loco anche con la funzione di evitare contestazioni, peraltro in contemporanea alla conferenza stampa di inaugurazione della Biennale in corso all’Arsenale.

I manifestanti – evidentemente in possesso di invito – provenienti da ogni parte del mondo, molti americani e tedeschi, facevano parte della rete Art Not Genocide Alliance, che da mesi chiede l’esclusione di Israele dalla Biennale sul modello di quanto fatto per il Sudafrica, causa apartheid, dal 1968 al 1993, riuscendo a raccogliere finora 24 mila firme. Sotto lo sloganNo death in Venice / No to genocide pavilion” (No morte a Venezia, no al padiglione del genocidio) i dimostranti hanno gettato a terra e distribuito centinaia di volantini denunciando la politica israeliana a Gaza, e si sono spostati dal padiglione israeliano, a quello statunitense, fino a quello tedesco, “sanzionando” con slogan e volantini i tre governi che, a detta del corteo, hanno le maggiori responsabilità per il massacro in corso. Tantissime le bandiere palestinesi e i cartelli che condannano l’aggressione in corso. Il gruppo era composto di attivisti da ogni parte del mondo, molti americani e tedeschi

Nonostante cori piuttosto netti e divisivi, quali “la Germania è uno stato razzista” o “Israele è uno stato terrorista“, urlati ripetutamente, il corteo si è sviluppato attraverso i Giardini in modo assolutamente pacifico, di fronte ai vari padiglioni, senza incontrare resistenza da parte delle forze dell’ordine, né contestazioni da parte del pubblico presente. Il corteo, uscito dalla Biennale, si è sciolto all’altezza di via Garibaldi. La protesta, apparentemente organizzata con largo anticipo, non risulta avere un legame diretto con la chiusura del padiglione comunicata ieri dagli artisti israeliani. Nel pomeriggio, gli attivisti di Anga hanno esposto striscioni pro-Gaza anche sul ponte di Rialto.

Alessandra Costantino

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