Le distorsioni della realtà del mainstream: i casi di Russia e Israele - Russia News / Новости России

Analisi

Pubblicato il Marzo 26th, 2024 | Da Redazione Russia News

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Le distorsioni della realtà del mainstream: i casi di Russia e Israele

E’ salito a 143 il numero delle vittime del tragico attentato di venerdì scorso al Crocus City Hall di Mosca. La conta dei morti, purtroppo, com’era ampiamente prevedibile, è andata aumentando di ora in ora e per la Russia adesso è il momento di punire in maniera esemplare gli attentatori, insieme ai loro mandanti.

La sedicente “comunità internazionale”, da sempre esportatrice di valori e democrazia con le bombe (chiedere per informazioni a Iraq e Serbia, giusto per farsi un’idea) ha, in maniera goffa e inopportuna, già cercato di scagionare dalle proprie responsabilità il regime nazista di Kiev. Ovvero, quello che dal 2014 ha perpetrato un autentico genocidio nel Donbass, ammazzando oltre 14.000 persone fra cui molte donne e bambini.

Gli USA si sono subito affannati ad affermare che la barbarie commessa nella capitale della Federazione Russa, sia stata opera dei tagliagole dell’ISIS, che altro non è che un’organizzazione terroristica presente nel loro libro paga, dal momento che il Daesh è stato creato per rovesciare Assad in Siria, al solo scopo di mettere il proprio lercio zampone in quella zona importante del Medio Oriente. Una toppa che appare anche peggiore del buco, per le ragioni appena esposte, e che comunque non scagiona affatto Zelensky e i suoi scagnozzi, dal momento che gli attentatori stavano cercando il salvacondotto proprio in Ucraina, dove godevano delle necessarie coperture. Durissima la reazione del governo russo che ha ricordato agli americani, di non essere nelle condizioni di emettere le sentenze, dal momento che molti aspetti di questa strage di civili ancora devono essere totalmente chiariti.

I pennivendoli asserviti al padrone americano, in queste ore, stanno provando a rigirare la frittata, addossando le colpe dell’attentato a Putin: c’è chi sostiene, che il governo russo abbia fatto cadere nel vuoto le segnalazioni delle scorse settimane dei servizi segreti statunitensi. C’è poi chi addirittura si spinge oltre, sostenendo che sia stato lo stesso, riconfermato presidente russo (che gode – giova sempre ricordarlo – di un consenso plebiscitario) a “favorire” il compiersi della strage, creando una “false flag” al solo scopo di limitare le libertà dei propri cittadini….insomma, ci sarebbe davvero da ridere per non piangere. Ma preferiamo piuttosto analizzare i fatti, com’è sempre stata nostra consuetudine.

Notiamo infatti come, anche stavolta, il mainstream italiano abbia perso l’ennesima buona occasione per starsene quanto meno zitto, invece di lasciarsi andare a illazioni semplicemente senza fondamento. A nessuno di loro, è venuto magari in mente di chiedersi come mai gli USA non abbiano voluto condividere queste notizie di cui eppure disponevano, in maniera più ampia con la Russia fornendole maggiori dettagli sull’azione terrorista che sarebbe stata poi effettivamente perpetrata. Visto che a Washington sapevano qualcosa, perché si è parlato di un generico allarme attentati?

A pensare male, a volte ci si azzecca” diceva spesso e volentieri Giulio Andreotti che di misteri e inconfessabili segreti, se ne intendeva eccome. In questo caso, il comportamento dell’amministrazione Biden appare quantomeno ambiguo oltre che sospetto, perché potremmo essere maliziosamente indotti a pensare che fra i burattinai di questa folle barbarie che non ha risparmiato nemmeno donne e bambini, si possa annidare quel Deep State a stelle e strisce che sta reiteratamente provocando Putin da oltre un decennio, al solo scopo di trascinare il mondo verso l’abisso della Terza Guerra Mondiale.

Qualcuno inoltre dovrebbe far presente allo stuolo di pennivendoli, intellettualoidi e fancazzisti di accatto che imperversano sulla carta stampata, sulle radio e sugli schermi televisivi che la Russia – al contrario di quello che sta facendo quel vigliacco di Netanyahu con i palestinesi – , da quando è iniziata l’operazione militare speciale con la quale denazificare l’Ucraina e tutelare le popolazioni russofone del Donbass, non ha mai preso seriamente in considerazione l’ipotesi di bombardare a tappeto e radere al suolo Kiev.

Putin lo avrebbe potuto tranquillamente fare in qualsiasi momento, ma ha preferito piuttosto concentrarsi sugli obiettivi strategici in mano al regime nazista. Con l’arsenale nucleare che la Russia si ritrova, vale sempre la pena ricordare a questi mistificatori del mainstream nostrano che divulgano menzogne 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, non una sola delle micidiali armi in mano al Cremlino, è stata utilizzata per porre fine in maniera rapida, veloce e sanguinosa a un conflitto che dura ormai da 10 anni.

Lo sterminio delle popolazioni del Donbass, lo evidenziamo ancora una volta e senza timore di essere smentiti, è stato perpetrato nel colpevole e complice silenzio dei media occidentali, che si sono vergognosamente preoccupati di nascondere la polvere sotto il tappeto, invece di denunciare le atrocità perpetrate dal chi – ancora oggi – agita la bandiera nazista, quando tale ideologia – al pari del comunismo – è stata abbondantemente condannata dalla storia.

Avrebbero poi dovuto parlare non solo di quel truffatore di Navalny, assurto al rango di “martire” per la libertà quando non solo non ha mai partecipato ad alcuna competizione elettorale per la presidenza in Russia ma era rinchiuso nelle patrie galere per una serie di reati finanziari. Peccato che il loro “eroe” sia morto probabilmente a causa di quegli intrugli che loro stessi si ostinano a spacciare per vaccini, e i cui effetti collaterali stanno iniziando a manifestarsi in maniera sempre più evidente come evidenzia il crescente numero di morti causate dai malori improvvisi (infarti, miocarditi, pericarditi, ecc.) o i tumori fulminanti come quello che hanno colpito la principessa Kate.

Dovrebbero parlarci anche del perché in Ucraina non si svolgono le elezioni e come mai sono state barbaramente trucidate quelle persone come Gonzalo Lira che hanno provato a raccontare al mondo, le nefandezze di cui si è macchiato il regime nazista di Kiev. Già questo basterebbe ed avanzerebbe per farsi due domande, sulla reale affidabilità e credibilità giornalistica di questi scribacchini, degni eredi del MINCULPOP. Ma un ultimo interrogativo, comunque, ce lo poniamo considerando la mole di bugie e inesattezze che siamo costretti a sorbirci in questo malandato e ridicolo paese chiamato Italia, che per libertà di stampa è dietro persino ad alcune repubbliche centroafricane!

Resta, infatti, da chiedersi come mai il fuoco di fila riservato a Putin non sia stato lo stesso che eppure, e anzi a maggior ragione, avrebbe senz’altro meritato il regime assassino di Israele che sta letteralmente massacrando e sterminando la popolazione palestinese.  Ai più disattenti, vogliamo semplicemente dire che quella terra era – fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando venne creato a tavolino lo stato ebraico dalle potenze vincitrici di quel conflitto – appartenuta agli arabi. Con la prepotenza e l’arroganza, la parte – badate bene –  sionista si è progressivamente e unilateralmente appropriata, nel corso di questi decenni, quasi di tutti i territori occupati dai palestinesi, provvedendo a mandarli via con l’avallo di Stati Uniti e Inghilterra. Il conflitto che insanguina questa martoriata area, da ormai quasi 80 anni, poteva essere tranquillamente risolto con la nascita e il riconoscimento anche dello stato della Palestina, oltre a quello di Israele.

E invece, il regime sionista (inviso persino a quella parte di popolazione israeliana che chiede solo di convivere pacificamente con i palestinesi) avvalendosi della propria creatura Hamas, ha creato il casus belli con il quale trovare la scusa per compiere un qualcosa di assai simile alla “soluzione finale” di hitleriana memoria. L’orrore perpetrato da queste carogne, fa apparire Hitler e il suo regime quasi dei veri dilettanti allo sbaraglio: ospedali sventrati dal fuoco di aerei e carri armati, donne e bambini ammazzati senza ragione, e – dulcis in fondo – persino aiuti umanitari negati a queste popolazioni che vivono in perenne stato di indigenza e che sono ormai stremate da mesi e mesi di violenze e angherie di ogni tipo. Di fronte a tale sfilza di crimini, si fa davvero fatica a non considerare Netanyahu quale uno dei più efferati criminali di guerra che la storia ricordi. Non hanno sortito alcun effetto (almeno fino a ieri), gli appelli a un “cessate il fuoco” rivolti anche dall’ONU che questi criminali si sono addirittura permessi di definire quale “antisemita”, solo perché si è ricordata di rappresentare il resto del mondo. Così come generano sconcerto, le dichiarazioni bellicose rivolte alla Russia che è sempre stata un baluardo dell’antinazismo, sin dal secondo conflitto bellico mondiale. Viene da pensare che Hitler, Netanyahu e Zelensky abbiano una comune radice nazistoide e liberticida, a giudicare il loro modus agendi.

Potranno anche dire che sono tutti antisemiti, ma poco importa. Quel che è certo, è che le logiche con le quali certi centri di potere si stanno muovendo in totale dispregio delle convenzioni sui diritti umani e del diritto internazionale, non possono non meritare parole di durissima condanna. Al contrario di certe anime belle, bisogna continuare a denunciare e a evidenziare tutto questo perché va fermamente sostenuta la visione del mondo multipolare basata sulla libertà dei popoli, voluta da Vladimir Putin. E osteggiata e invisa, da queste miserabili e putrefacenti carogne che vorrebbero ridurci al rango di loro schiavi.

Intanto registriamo il fatto che ieri al Palazzo di Vetro a New York c’è stata l’astensione epocale degli Stai Uniti, su una risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco immediato a Gaza e che il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha finalmente approvato. Un cessate il fuoco «durevole e sostenibile» (la Russia aveva chiesto che fosse permanente) e che preluda al rilascio di tutti gli ostaggi e il via libera agli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

La risposta di Israele all’inattesa astensione americana è stata di geometrica simmetria: Netanyahu ha annullato la missione a Washington del consigliere per gli Affari strategici Ron Dermer e di quello per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi per definire le alternative praticabili all’intervento di terra a Rafah.

Francesco Montanino

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