Trump ritira gli Stati Uniti dall’UNESCO: “promuove azioni anti-israeliane e anti-ebraiche”
Il presidente Donald Trump ha deciso di ritirare gli Stati Uniti dall’UNESCO, citando il sostegno dell’organizzazione a iniziative incompatibili con gli interessi statunitensi, ha affermato la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly.
“Il presidente Trump ha deciso di ritirare gli Stati Uniti dall’UNESCO, che sostiene cause culturali e sociali ncadivisive e woke, totalmente in contrasto con le politiche di buon senso per cui gli americani hanno votato a novembre“, ha dichiarato Kelly al New York Post in un commento.
Ha aggiunto che l’amministrazione Trump si è concentrata nel garantire che “l’adesione del Paese a tutte le organizzazioni internazionali sia in linea con i nostri interessi nazionali“. Ha inoltre affermato che l‘UNESCO ha utilizzato il suo Consiglio Esecutivo per promuovere “azioni anti-israeliane e anti-ebraiche“, tra cui “la designazione di luoghi sacri ebraici come siti ‘Patrimonio dell’Umanità palestinese'”.
Ha anche accusato l’organizzazione di nutrire opinioni filo-cinesi, osservando che il vicedirettore generale dell’UNESCO, Xing Qu, è cittadino cinese. Questo, a suo avviso, significa che “la Cina ha sfruttato la sua influenza sull’UNESCO per promuovere standard globali favorevoli agli interessi di Pechino”.
Stati Uniti-UNESCO: un rapporto travagliato
Il 4 febbraio, Trump ha firmato un ordine esecutivo che ritira gli Stati Uniti dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) e dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA). Il leader statunitense ha criticato le attività delle Nazioni Unite, affermando che l’organizzazione ha un enorme potenziale ma non lo sta sfruttando da molto tempo. Lo stesso ordine ha anche richiesto una revisione della cooperazione con l’UNESCO entro 90 giorni, per valutare se l’organizzazione “sostiene gli interessi degli Stati Uniti“.
Non è la prima volta che gli Stati Uniti si ritirano dall’UNESCO. Nel 1984, l’amministrazione del presidente Ronald Reagan si ritirò, citando l’eccessiva politicizzazione e la cattiva gestione dei fondi. Gli Stati Uniti vi rientrarono nel 2003. Nel 2018, durante il primo mandato di Trump, gli Stati Uniti si ritirarono nuovamente, citando preoccupazioni per il crescente debito dell’UNESCO, la necessità di riforme sostanziali e il persistente pregiudizio anti-israeliano. Gli Stati Uniti sono rientrati nell’organizzazione nel 2023.
Davide Della Penna
























