Pubblicato il Dicembre 12th, 2018 | Da Redazione Russia News
0IL TEATRO STABILE DEL VENETO A MOSCA CON LA COMMEDIA GOLDONIANA
Il Teatro Stabile del Veneto porta in Russia uno spaccato del patrimonio culturale italiano e veneziano con Le Baruffe Chiozzotte di Carlo Goldoni, in scena dal 14 al 16 dicembre sul palcoscenico del Mossovet di Mosca. Lo spettacolo corale prodotto dallo Stabile del Veneto e diretto da Paolo Valerio in lingua originale, con sopratitoli in russo, racconta le schermaglie amorose di un gruppo di pescatori di Chioggia, antica città della laguna di Venezia, e delle loro donne. Personaggi irresistibili: uomini e donne innocenti e rudi, esemplari imperfetti di un’umanità straordinaria.
La tappa moscovita dello spettacolo si inserisce nell’ambito di un programma di scambio culturale che, lo scorso 26 ottobre, ha visto il Mossovet protagonista con grande successo di critica e di pubblico dell’inaugurazione del Teatro Goldoni di Venezia con il Giardino dei ciliegi di Andrei Konchalovsky.
“Il progetto bilaterale con la Russia e il Teatro Mossovet nasce con l’obiettivo di rafforzare la vocazione internazionale del Teatro Stabile del Veneto e portare oltre i confini nazionali la grande tradizione culturale veneta – dichiara Massimo Ongaro, direttore del Teatro Stabile del Veneto – Una bellissima sfida che a Venezia è stata accolta con entusiasmo registrando il tutto esaurito per l’apertura di stagione affidata al maestro Konchalovsky e al suo Giardino dei Ciliegi, in lingua originale. Ci auguriamo di poter replicare lo stesso successo a Mosca e conquistare il pubblico del Mossovet con un capolavoro della commedia veneziana.”
Le Baruffe sono l’ultimo testo di Goldoni, scritto prima della sua faticosa partenza per Parigi. Un affresco di grande leggerezza e irresistibile divertimento, dove però si intravede il colore della malinconia e la sensazione del tempo che fugge.
Le donne hanno una sola urgenza: quella di maritarsi. I loro uomini sono pescatori, e presto o tardi il mare li chiamerà a sé. Il mondo femminile, fatto di sogni d’amore, di attesa e di vitalità, è legato al cortile. È lì che si consumano le battaglie per tenere gli uomini ancorati alla terra ferma.
Nelle sue Baruffe Goldoni riesce in ciò che sa fare meglio: scavare nell’essenza dell’essere umano, portando alla luce ogni sua imperfezione, per poterla esaminare, comprendere e, forse, superare. Ipocrisia ed egoismo divengono in fretta i cardini di qualsiasi parola e azione, tanto che ogni figura sembra essere una piccola isola lagunare, abbastanza vicina per vedere ciò che accade attorno a sé, ma troppo impegnata a pensare al proprio bene per farne al prossimo.
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