Pubblicato il Giugno 24th, 2019 | Da Redazione Russia News
0IL SISTEMA OPERATIVO RUSSO “AURORA” SARA’ INSTALLATO SUGLI SMARTPHONE DELLA CINESE HUAWEI
Mosca – Una delegazione del ministero dello Sviluppo digitale della Federazione Russa incontrerà alcuni esponenti dell’azienda di telecomunicazioni cinese Huawei nel corso dell’estate, per discutere la possibile applicazione del sistema operativo di matrice russa “Aurora” sui suoi smartphone. Lo ha dichiarato il viceministro russo Mikhail Mamonov, confermando le dichiarazioni fatte ieri dal capo del dicastero, Konstantin Noskov. “Abbiamo concordato sulla necessità di organizzare le consultazioni: una proposta preliminare è già in corso di preparazione”, ha detto il viceministro, aggiungendo che la data esatta a partire dalla quale “Aurora” sarà installato sugli smartphone Huawei è ancora da stabilire.
Aurora OS, l’alternativa russa
Potrebbe quindi arrivare dalla Russia, e per gli Stati Uniti sarebbe un duro colpo, la soluzione ai problemi di Huawei. Nel corso del Forum Economico Internazionale, svoltosi di recente a San Pietroburgo, Russia, Huawei ha siglato un accordo con l’operatore russo MTS per la realizzazione della rete 5G nel Paese.
L’accordo è stato siglato alla presenza del presidente russo Vladimir Putin e del presidente cinese Xi Jinping. Nel corso dell’incontro si sarebbe parlato anche della situazione legata a Huawei, che a quanto pare avrebbe iniziato dei dialoghi con Rostelecom, gestore russo, e Grigory Berezkin, miliardario russo che ha acquisito lo sviluppatore di Aurora OS, un sistema operativo mobile russo basato sul finlandese Sailfish OS.
Secondo quanto riporta la rivista russa “The Bell”, Huawei avrebbe già iniziato i test di Aurora OS sui propri dispositivi e, come parte dell’accordo, starebbe valutando la possibilità di spostare la produzione di alcuni dei propri dispositivi in Russia, in particolare per la realizzazione di chip e software.
Le compagnie interessate non hanno voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali in merito alla vicenda ma appare plausibile che Huawei stia valutando diverse alternative, da portare avanti anche nel caso dovesse decadere il ban negli Stati Uniti.
RED