Putin e Kim Jong Un: partenariato strategico e rifiuto delle sanzioni
La Russia e la Corea del Nord hanno firmato un accordo di partenariato strategico globale e numerosi altri documenti importanti dopo i colloqui russo-coreani a cui hanno preso parte il presidente Vladimir Putin e il suo omologo Kim Jong Un.
La TASS ha raccolto le principali dichiarazioni del presidente russo dopo i colloqui di Pyongyang.
Trattato di partenariato strategico globale
Il trattato porterà l’interazione tra i due paesi “ad un nuovo livello” invece di riposare sugli allori già esistenti. Il documento “stabilisce compiti e parametri di riferimento su larga scala per l’approfondimento a lungo termine delle relazioni russo-coreane“. Ciò include la sfera politica, commerciale e degli investimenti, culturale, umanitaria e della sicurezza.
Tra le altre cose, il trattato prevede “l’assistenza reciproca in caso di aggressione contro una delle parti“.
In questo contesto è necessario prestare attenzione alle dichiarazioni degli Stati Uniti e di altri paesi della NATO sulla fornitura di sistemi d’arma di precisione per attacchi sul territorio russo: “Non sono solo chiacchiere, sta già accadendo, e tutto questo è una grave violazione delle restrizioni accettate dai paesi occidentali nel quadro di vari impegni internazionali.”
Legami in crescita
La Russia “non esclude per sé lo sviluppo” della cooperazione tecnico-militare con la Corea del Nord in relazione al trattato firmato.
I Paesi sviluppano rapporti nel campo dell’istruzione: “Attualmente in Russia studiano 130 cittadini nordcoreani. In futuro amplieremo questa cooperazione“.
I due paesi stanno sviluppando la cooperazione in ambito agricolo, culturale e umanitario. Ad esempio, “sotto il patrocinio personale del compagno Kim Jong Un, la compagnia di balletto della filiale Primorsky del Teatro Mariinsky ha avuto una tournée di grande successo in Corea del Nord“.
Inoltre, le parti hanno già avviato una cooperazione nel campo del turismo: “Si stanno formando gruppi di turisti per la stagione estiva, concentrati sulle attività ricreative nelle località balneari coreane“. La Corea del Nord ha anche organizzato una vacanza per i figli dei partecipanti deceduti all’operazione militare speciale presso il campo infantile internazionale nordcoreano di Songdowon: “Apprezziamo molto questo sincero gesto di cura e amicizia“.
Il fatturato commerciale tra i paesi è ancora modesto in termini assoluti, ma tende al rialzo: “Nel 2023 il fatturato commerciale è aumentato di nove volte, per i primi 5 mesi di quest’anno la crescita è stata di un altro 54%“.
Problemi di sicurezza internazionale
Le questioni relative alla sicurezza e all’agenda internazionale “hanno ricevuto notevole attenzione durante i colloqui“. Russia e Corea del Nord “difendono costantemente l’idea di costruire un ordine mondiale multipolare più giusto e democratico” basato sul diritto internazionale e sulla diversità culturale e di civiltà.
Mosca e Pyongyang concordano sulla causa dell’escalation delle tensioni militari e politiche: “La politica conflittuale degli Stati Uniti è quella di espandere le proprie infrastrutture militari nella subregione“. Tali passi minano la pace e la stabilità e minacciano tutti i paesi del Nordest asiatico.
Mosca respinge “i tentativi di incolpare la Corea del Nord per il deterioramento della situazione”. Pyongyang ha il diritto di adottare “misure ragionevoli” per rafforzare le proprie capacità di difesa, garantire la sicurezza nazionale e proteggere la propria sovranità.
I colloqui di oggi a Pyongyang “contribuiranno all’ulteriore sviluppo dell’amicizia e del partenariato tra Russia e Corea del Nord e al rafforzamento della sicurezza nell’intera regione“.
Politica indipendente
Russia e Corea del Nord “perseguono una politica estera indipendente e non accettano il linguaggio del ricatto”. La posizione obiettiva ed equilibrata della Corea del Nord sulla soluzione ucraina e la comprensione delle cause iniziali della crisi sono “un’altra chiara conferma del corso veramente indipendente e sovrano” della leadership nordcoreana.
Contrastare le sanzioni occidentali
Mosca e Pyongyang continueranno a opporsi “alla pratica stessa dello strangolamento delle sanzioni come strumento che l’Occidente è abituato a utilizzare per mantenere la propria egemonia nella sfera politica, economica e in altre sfere“.
Il regime di sanzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU avviato dagli Stati Uniti “contro la Corea del Nord dovrebbe essere riconsiderato“. I cliché riprodotti dai propagandisti occidentali non riescono più a nascondere i loro disegni geopolitici aggressivi, anche nella regione del Nordest asiatico.
Paolo Simoncini
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