Esteri

Pubblicato il Aprile 10th, 2015 | Da admin

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LA GRECIA ENTRA NELLA SFERA DI INFLUENZA RUSSA

L’astuta mossa con la quale il neo premier greco Alexis Tsipras è entrato di fatto dell’area di influenza russa, rischia di arrecare un durissimo colpo all’incomprensibile e deleteria posizione anti Putin, intrapresa da un’UnioneRussian President Putin and Greek Prime Minister Tsipras attend a signing ceremony at the Kremlin in Moscow Europea in totale stato confusionale e sempre più al soldo di quegli americani, che ci stanno davvero provando in tutti i modi a scatenare un pericolosissimo conflitto con la Russia.
E’ notorio ormai il clima da quasi guerra fredda che si respira fra le due superpotenze, all’indomani della crisi in Ucraina. Dove appare evidente la volontà dell’amministrazione Obama di ficcare il naso in affari che non le riguardano, al solo scopo di creare un pericoloso quanto assurdo dissidio fra due popoli uniti non solo da una comune origine, ma anche da tradizioni pressoché similari.
Accordo sul passaggio del gasdotto tra Russia e GreciaÈ iniziato, come tutti sappiamo, ormai da tempo un controproducente embargo nei confronti di Mosca che ha avuto il solo effetto di danneggiare tutte quelle imprese che hanno rapporti commerciali con la Russia, peggiorando ulteriormente una situazione già resa più che drammatica da questa crisi voluta ed imposta a tavolino.
Tornando all’incontro ufficiale tenutosi a Mosca fra Tsipras e Putin, si può a ragion veduta parlare di un successo per due paesi – Grecia e Russia – accomunati da una stessa radice culturale e religiosa, oltre che dalla volontà di rispondere con i fatti all’arroganza dell’UE. Unione Europea che dopo aver ridotto alla fame con condizioni capestro i paesi dell’area mediterranea, si permette anche il lusso di dettare condizioni ai russi, dopo aver avallato lo scorso anno un vero e proprio colpo di stato in Ucraina, con l’ascesa al potere dei neonazisti di Poroshenko.
L’accordo raggiunto da Tsipras con Putin è infatti un vero e proprio capolavoro di diplomazia, perché non solo permetterà alla Grecia – con l’affrancamento rispetto alleGrecia Tsipras  con Varoufakis posizioni europee dall’embargo decretato nei confronti della Russia – di avere liquidità con cui potersi liberare dall’abbraccio mortifero del Fondo Monetario Internazionale e del suo pesante fardello (rimborso immediato di 450 milioni di Euro), ma anche di dare respiro alle proprie imprese che così potranno avere a disposizione quel formidabile bacino di utenza rappresentato dall’immenso mercato russo! Inoltre, Atene si è impegnata a far impiantare sul proprio suolo il gasdotto russo che così potrà ugualmente arrivare in Europa, nonostante i veti provenienti soprattutto dall’arrogante Germania.
renzi-merkelMa non solo. Per la sua naturale posizione nel cuore del Mediterraneo, la Grecia si trova strategicamente al centro di un nuovo equilibrio geopolitico che presto potrebbe solo trarre benefici dalla nascita di una zona di libero scambio, alternativa a quella europea che sta mostrando invece chiari ed inquietanti segnali di cedimento.
Non siamo d’accordo con le sanzioni imposte contro la Russia”, ha detto chiaro e tondo il neo premier ellenico, Alexis Tsipras. “Le sanzioni – ha aggiunto – hanno inflitto dolore all’economia della Grecia, e per questo motivo non sono una soluzione efficiente. Crediamo anzi che potrebbero generare una nuova Guerra Fredda tra la Russia e l’Occidente”.
Naturalmente gongola Vladimir Putin che afferma che “la Grecia può diventare il centro di distribuzione di energia in Europa. Abbiamo raggiunto accordi per prestare maggioreRussia e Grecia accordo sul gasdotto attenzione alla cooperazione negli investimenti”.
Insomma, è stato centrato l’ennesimo successo in politica estera, dal momento che all’ormai imminente vertice dei Paesi BRICS che si terrà nel prossimo mese di Luglio ad UFA, potrà portare sul piatto della bilancia l’ultimazione di un progetto – quello appunto del gasdotto – fortemente osteggiato per ovvi motivi di concorrenza.
Tra chi ha sempre remato contro, vi è proprio il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che pur di accodarsi ai diktat provenienti da oltreoceano, non ha esitato a mandare sul lastrico quelle tante realtà imprenditoriali nostrane che poggiavano la loro attività proprio con la Russia.

F.M.

 

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