Pubblicato il Ottobre 30th, 2015 | Da admin
0IL CAMMINO DI SAN PAOLO
Era il 60 dopo Cristo e arrivava da Pozzuoli. Noi non c’eravamo, lui e molti altri si. A quel tempo, prigioniero in catene, Paolo viaggiava verso la schizofrenica Roma di Nerone scortato dai soldati dell’imperatore in attesa di subire il processo. Negli Atti degli Apostoli si racconta, probabilmente per mano di San Luca, che a Roma si era sentito tanto parlare di loro e del suo imminente arrivo, motivo per cui molti cristiani gli andarono incontro fino alle Tres Tabernae, a 47 km dalla Caput Mundi. Questo sito, da cui provengono anche affreschi che decoravano le pareti di una villa coeva, dopo quasi 20 anni di indagini e di studi comparati delle fonti storiche in nostro possesso, è stato finalmente identificato da una equipe di validissimi archeologi. Non ha rilevanza essere credenti o atei per porre attenzione su questo argomento. L’importante è andare a stuzzicare la curiosità. Si tratta del luogo esatto in cui è avvenuto il passaggio di San Paolo, interessante e influente personaggio che, anche per i più scettici, è davvero esistito. La sua prigionia , avvenuta in seguito all’arresto nel 57 d.C.a Gerusalemme mentre divulgava la Parola di Dio, è stata piuttosto blanda; poteva uscire liberamente a patto che portasse una catena chiusa al braccio mentre l’altra estremità era attaccata al braccio della sua guardia. Poteva, pertanto, ricevere i fratelli nella fede, i collaboratori, poteva scrivere. Ma la sua “corsa spirituale” si arresta nel 64 d.C. con la persecuzione di Nerone, scoppiata subito dopo l’incendio che aveva distrutto gran parte della città di Roma. Pochi anni dopo, nel 67 d.C., arriva anche la sua morte con decapitazione, ultimo “privilegio” della sua cittadinanza romana. Per conoscere il tratto di “regina viarum” percorso proprio dal Santo intento a raggiungere Roma , dove ha anche soggiornato, ci dobbiamo collocare al XXIII miglio dell’Appia, nel Lazio meridionale, a Cisterna di Latina, in un’area di circa 2 ettari di terreno che oggi ci riconsegna la “mansio” , sostanzialmente una stazione di posta, locanda e cambio dei cavalli che ha visto aumentare la sua importanza sopratutto dopo il 313 d.C. Se foste stati dei viaggiatori romani di epoca neroniana lungo l’Appia, avreste potuto fare una sosta anche voi in questo luogo e magari riprendervi dalla stanchezza con un piacevole bagno in acque curative. Si, perché già a quel tempo qui era presente e molto attivo un complesso termale di utilizzo pubblico. Oggi questo refrigerio ahimè non è più possibile, ma si può giocare con l’immaginazione su “come sarebbe stato se..” andando a vedere con i nostri occhi il frutto del grande lavoro di ritrovamenti svolto dagli archeologi a partire dal 1990, lavoro e dedizione che hanno reso questa zona meritevole di attenzioni dopo anni di silenzi e sottovalutazione. Oggi la Soprintendenza del Lazio punta a promuovere il cammino del santo con un progetto di valorizzazione dei luoghi “certificati” che inaugurerà con l’imminente Giubileo speciale indetto da Papa Francesco. Una nuova tappa per turisti e pellegrini di tutto il mondo in una regione che, dal punto di vista storico e culturale, non smette mai di regalarci emozioni. E se, come cantava Niccoló Fabi, “non tutte le strade sono un percorso” non abbiate paura, questa lo è di sicuro. Un percorso conoscitivo oltre che storico. Senza indugiare, calziamo i sandali e partiamo. Le orme di San Paolo ci aspettano.
Francesca Brienza
(foto di copertina: decapitazione di San Paolo – dipinto di Simonet 1887)