Pubblicato il Ottobre 13th, 2017 | Da GruppoBPC International
0Considerare la Russia per investimenti locali come strategia di crescita della tua impresa
Negli ultimi anni si è intensificata la competizione internazionale tra paesi per attrarre gli investimenti internazionali, ed è partita una corsa ad una serie di strumenti, quali le agevolazioni fiscali, le facilitazioni burocratiche-amministrative, la legiferazione per istituire norme a tutela dei capitali e della conduzione delle imprese, e così via. Non manca all’appello la Russia, che ha avviato una campagna importante con una doppia finalità: attrarre gli investimenti esteri e ribilanciare la sua economia verso le regioni russe al di fuori delle aree metropolitane più avanzate di Mosca e San Pietroburgo.
Così, già dal 2005, il Governo ha istituito le ZES, ovvero le zone economiche speciali, destinando risorse pubbliche importanti per creare le condizioni allo sviluppo imprenditoriale locale, soprattutto per investitori internazionali.
Secondo molti operatori, la nascita delle ZES è una concreta opportunità per espandere il proprio business in tutta la federazione, e con la nascita del mercato unico Euroasiatico, in tutti i paesi limitrofi aderenti.
Ma esattamente cosa sono le ZES?
Le zone economiche speciali sono delle aree, istituite sia a livello federale che regionale, che beneficiano di una serie di esenzioni e/o agevolazioni (fiscali, doganali, immobiliari e amministrative) a vantaggio di quelle imprese straniere disposte ad effettuare investimenti al di sopra di determinati valori.
L’obiettivo è quello di attrarre capitali e tecnologia dall’estero per lo sviluppo del paese e delle sue regioni.
La legge sulle Zone Economiche Speciali (federali) del 2005 prevede quattro tipi di Zone:
- Industriale – produttiva;
- Tecnico – innovative;
- Turistico – ricreative;
- Portuali.
Le zone di tipo industriale-produttivo sono otto:
- Lipetsk;
- Alabuga (nella Repubblica del Tatarstan);
- Togliatti (nella Regione di Samara);
- «Valle del Titanio» (nella Regione di Sverdlovsk, sugli Urali);
- Kaluga;
- Pskov;
- Vladivostok;
- Zes “Lotos” di Astrakhan.
Le zone tecnico-scientifiche Federali sono invece cinque:
- Zelenograd (area amministrativa indipendente della Città di Mosca);
- Dubna (Regione di Mosca);
- San Pietroburgo;
- Tomsk;
- “Innopolis” a Kazan (Rep. del Tatarstan).
Le zone turistiche sono sei: due posizionate sul Lago Baikal (Repubblica di Buriatia e Regione di Irkutsk), due nella Repubblica Gorno Altai, una nella Regione di Stavropol (Mineralnie Vodi) nel Caucaso del Nord e nelle Regioni di Kaliningrad e Primorje.
Quelle di tipo portuale sono ospitate nelle Regioni di Ul’janosvk, Khabarovsk e Murmansk.
Ogni ZES ha una qualità giuridica speciale conferita dallo Stato, il che dà agli investitori una serie di agevolazioni fiscali e preferenze doganali, garantendo inoltre l’accesso alle infrastrutture di ingegneria, trasporto e commercio. I costi per gli investitori possono ridursi del 30% rispetto ad altre zone non speciali.
Pertanto la legge federale «Sulle zone economiche speciali» presenta un sistema di privilegi e agevolazioni per gli investitori, in particolare:
- Regime amministrativo speciale: riduzione delle barriere amministrative, regime di “sportello unico”;
- Gestione e legislazione trasparente: sostegno dello stato e del ministero dello sviluppo russo;
- Personale qualificato: centri scientifici e di addestramento;
- Regime doganale libero: IVA e dazi doganali al 0%;
- Tutte le infrastrutture necessarie: locali ad uso ufficio, gas, acqua, corrente elettrica;
- Garanzie statali: firma di un accordo col governo della Federazione Russa;
- Regime fiscale speciale: ridotta imposta sui profitti, non esiste imposta sulla proprietà, sulla terra e sui trasporti.
Avere una panoramica di queste opportunità rappresenta il primo importante passo per le imprese italiane che sono interessate alla espansione del loro business nella Federazione Russa: oltre alle agevolazioni fiscali, occorre considerare la grande opportunità di creare realtà produttive e di servizi che avrebbero il vantaggio di competere localmente, senza barriere doganali, logistiche e distributive tipiche delle imprese localizzate all’estero.