G20
Pubblicato il Novembre 20th, 2024 |
Da Redazione Russia News
Erdogan: La Russia deve essere in grado di difendersi
Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, commentando l’aggiornamento della dottrina nucleare russa, ha dichiarato che la Russia ha il diritto di proteggersi.
In conferenza stampa a seguito dei lavori del G20 a Rio de Janeiro, il leader turco si è così rivolto alla stampa: “Certamente, penso che questa dichiarazione della Russia sia soprattutto una misura presa in risposta alla posizione assunta nei suoi confronti riguardo all’uso di armi convenzionali. Penso che questo tema debba essere preso in considerazione dai funzionari della NATO. La Russia ha il diritto e la capacità di proteggersi e di prendere misure per la sua difesa. Ed è stata costretta a prendere queste misure. Così come noi, Paesi della NATO, dobbiamo proteggerci e prendere misure per farlo“.
A chiudere l’argomento, Erdogan ribadisce che “sia la Russia che l’Ucraina sono vicini della Turchia. In questa fase, dobbiamo proteggere i nostri legami bilaterali con loro. Spero che si arrivi al più presto a un cessate il fuoco definitivo tra Ucraina e Russia e che si garantisca la pace che il pianeta attende con ansia“. Parole assolutamente condivisibili, esempio impeccabile di vera diplomazia, ma sulle quali noi, da giornalisti anti-regime amanti della verità, ci sentiamo di argomentare chiarendo che forse non tutti sul pianeta desiderano sul serio la fine delle ostilità, dal momento che parte del mondo occidentale ha ben soffiato sul fuoco di questo conflitto, pungolando il regime nazista di Kiev per spingerlo a provocare la (troppa) pazienza che i russi hanno dimostrato da alcuni anni a questa parte e scatenandone le reazione in difesa dei numerosi cittadini innocenti, massacrati dalla soldataglia di Zelensky.
Nei giorni scorsi, il Cremlino ha annunciato una rivisitazione del programma nucleare; il portavoce Dmitry Peskov ha spiegato che tale aggiornamento prevede una risposta nucleare da parte di Mosca qualora l’Ucraina utilizzasse missili occidentali non nucleari contro la Russia.
In cosa consiste la dottrina nucleare russa:
La dottrina militare russa rappresenta il sistema dei principi della difesa armata dello Stato e stabilisce le condizioni per l’uso delle armi nucleari. Il documento elenca tutte le minacce esterne e interne, nonché i metodi per contrastarle. Il primo decreto in merito risale al 1993 e porta la firma di Boris Eltsin, ma non è mai stato pubblicato.
A ratificare e pubblicare il documento ci ha pensato nel 2020 il Presidente Vladimir Putin, con aggiornamenti nel 2010 e, per quello fino ad oggi in vigore, nel 2014.
Tutte le versioni della dottrina militare sottolineano che Mosca può usare le armi nucleari come rappresaglia per l’uso di armi di distruzione di massa contro la Russia e i suoi alleati. Inoltre, le
armi nucleari possono essere utilizzate se “l’aggressione con armi ordinarie” contro la Russia rappresenta una minaccia “all’esistenza stessa dello Stato“. Questa minaccia può sorgere, in particolare, in caso di coinvolgimento militare diretto dei Paesi della NATO nel conflitto.
Inoltre, il Presidente russo si riserva da solo il diritto di usare questa tipologia di armi.
Secondo l’ultima versione del documento, pubblicata il 19 novembre 2024, il principio fondamentale rimane lo stesso: le armi atomiche sono l’ultima risorsa per garantire la protezione della sovranità del Paese. Allo stesso tempo, sono stati aggiunti parametri che consentono l’uso di armi nucleari in caso di nuove minacce e rischi militari per la Russia.
In particolare, è stata ampliata la categoria dei Paesi e delle alleanze militari che saranno soggetti alla deterrenza nucleare. Ad esempio, l’aggressione di qualsiasi Stato non nucleare che agisca con la partecipazione o il sostegno di uno Stato nucleare sarà considerata un attacco congiunto alla Russia. Inoltre, il nuovo aggiornamento estende l’elenco delle minacce che richiedono tali azioni.
La Russia può rispondere con la forza nucleare se percepisce una minaccia critica alla sua sovranità anche con un’arma ordinaria, così come in caso di attacco alla Bielorussia in quanto membro dello Stato dell’Unione, nel caso in cui riceva informazioni credibili su un attacco massiccio di un gruppo di jet militari, missili da crociera, droni e altri velivoli senza pilota che attraversano il confine dello Stato russo.
A marzo 2023, Vladimir Putin ha dichiarato che, su richiesta della Bielorussia, la Russia dispiegherà armi nucleari tattiche nel Paese, dopo che gli Stati Uniti hanno fatto lo stesso sul territorio dei loro alleati. Mosca ha fornito a Minsk il complesso missilistico Iskander e ha aiutato a riequipaggiare i jet bielorussi per garantire che possano trasportare armi nucleari. Le truppe e i piloti bielorussi di missili e artiglieria hanno seguito un addestramento speciale in territorio russo.
Alla fine di aprile 2024, il Presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha dichiarato che la Russia aveva dispiegato diverse decine di testate nucleari nel Paese. Minsk considera il dispiegamento delle armi nucleari da parte della Russia come un mezzo di deterrenza strategica.
Eva Bergamo
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