Pubblicato il Dicembre 24th, 2021 | Da Redazione Russia News
0VLADIMIR PUTIN: “LA RUSSIA NON MINACCIA NESSUNO”
Si è tenuta ieri a Mosca la conferenza stampa di fine anno del presidente russo, Vladimir Putin. Si tratta della 18esima edizione del tradizionale appuntamento, in cui il leader del Cremlino risponde per ore alle domande di giornalisti russi e stranieri sui temi più diversi, dalla politica interna ai grandi dossier internazionali.
L’evento è cominciato alle 12, ora di Mosca (le 10 in Italia), ed è stato spostato dal World Trade Center della City al grande centro espositivo del Maneggio, in pieno centro, per garantire la necessaria distanza di sicurezza tra i partecipanti. L’anno scorso, a causa della pandemia, la conferenza stampa si era tenuta in formato ridotto e in video conferenza: Putin si era collegato dalla sua residenza di Novo-Ogaryovo, dove con lui era presente solo una piccola parte del pool dei giornalisti che seguono il Cremlino, mentre il resto della stampa partecipava in video collegamento.
Il portavoce Dmitri Peskov ha spiegato che quest’anno si è potuti tornare in presenza, grazie al fatto che «dal punto di vista epidemiologico è un periodo relativamente tranquillo». Putin, di solito, coglie l’occasione di questo appuntamento per fare il punto sui risultati dell’anno che si conclude e rispondere a domande che vanno dai problemi delle regioni russe, alle crisi internazionali. «Da molti decenni – ha sottolineato il portavoce del Cremlino,- l’agenda internazionale non era così turbolenta».
Fra i temi caldi, la situazione in Ucraina – dove Mosca è accusata di preparare un’invasione – e quello delle garanzie di sicurezza legalmente vincolanti, chieste a Usa e Nato per evitare l’allargamento e il rafforzamento militare dell’Alleanza atlantica a Est.
Il nuovo formato della conferenza stampa non prevedeva però l’accredito: vi hanno potuto partecipare solo i giornalisti «invitati» dal Cremlino, aspetto che ha generato non poche polemiche. I giornalisti «selezionati» erano 507 (gli anni passati gli accrediti superavano anche i mille), tra russi e stranieri, ma tra gli «esclusi» figurava il giornale Novaya Gazeta, diretto dal Premio Nobel per la Pace, Dmitri Muratov. La più breve conferenza stampa di fine anno di Putin è stata nel 2001, con un’ora e 35 minuti, mentre la più lunga risale al 2008, con quattro ore e 40 minuti.
Le tensioni con l’Ucraina.
La Russia «non minaccia nessuno» e non vuole un conflitto con l’Ucraina e l’Occidente», ha affermato il presidente russo. «Non è la nostra opzione preferita, non lo vogliamo», ha detto rispondendo a una domanda sulla possibilità di un’invasione dell’Ucraina.
Mosca auspica l’inizio a gennaio dei colloqui proposti a Usa e Nato sulle sue richieste di garanzie di sicurezza in Europa dell’Est. «Spero che lo sviluppo della situazione proceda lungo questo sentiero», ha auspicato Putin. Il leader del Cremlino ha però accusato l’Occidente di provare a rendere l’Ucraina «anti-Russia, costantemente rinforzata con armi moderne e con lavaggi del cervello alla popolazione». La Russia non può continuare a vivere nella costante previsione di minacce incombenti alla sicurezza poste dal possibile dispiegamento di armi occidentali in Ucraina, ha detto Putin, sostenendo anche che le armi occidentali potrebbero incoraggiare le forze dei falchi in Ucraina a provare a riprendere il controllo delle regioni separatiste filorusse e della Crimea, annessa da Mosca nel 2014. Il leader del Cremlino nega di avere piani di attaccare l’Ucraina, ma ha definito «una linea rossa» l’espansione della Nato e il dispiegamento delle armi in Ucraina.
Rapporti con gli Usa
La Russia in generale al momento vede «una reazione positiva» degli Usa alle proprie proposte di garanzie di sicurezza. «A questo proposito, vorrei sottolineare che in generale i partner americani ci dicono che sono pronti all’inizio di questa discussione, di queste trattative all’inizio dell’anno a Ginevra. I rappresentanti delle due parti sono stati designati. Spero che lo sviluppo della situazione seguirà proprio questa via», ha detto Putin.
Il caso Navalny
Inevitabile la domanda di qualche giornalista sul delicato caso Navalny. «Abbiamo ripetutamente inviato richieste ad altri Paesi affinché ci fornissero almeno dei materiali che confermassero l’avvelenamento. Non ce ne sono. Dateci una ragione per aprire un procedimento penale. Ma se non c’è niente a cui rispondere, voltiamo pagina», ha detto Putin. Alexiei Navalny, considerato il principale rivale politico di Putin, è in carcere per una condanna a due anni e mezzo che molti osservatori ritengono politicamente motivata. L’oppositore è stato arrestato a gennaio, non appena ha rimesso piede in Russia dalla Germania, dove era stato curato per un presunto avvelenamento con una micidiale neurotossina che aveva fatto temere per la sua vita e per il quale l’Occidente sospetta i servizi segreti russi. Gli uffici regionali e la Fondazione Anticorruzione di Navalny sono stati dichiarati «estremisti» dalle autorità russe con una mossa da molti ritenuta di matrice politica.
Il prezzo del gas per l’Europa
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ribadito che Mosca e la società energetica Gazprom non hanno niente a che fare con l’aumento record dei prezzi del gas naturale sul mercato europeo e ha accusato Ue e Ucraina di muovere «mentire e capovolgere la realtà». Il leader del Cremlino ha detto che si tratta di «un problema creato dagli europei stessi». «Devono risolverlo da soli, ma noi siamo pronti ad aiutare», ha aggiunto ricordando di aver avvertito l’Ue di assicurarsi contratti di fornitura a lungo termine.
La sicurezza tra Russia e Occidente
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la Russia ha «chiaramente e nettamente fatto capire che un’ulteriore movimento della Nato verso est è inaccettabile». «È l’Occidente che deve fornire “immediatamente, ora” garanzie di sicurezza alla Russia e non viceversa». Ha detto il presidente russo. «Ci sono state ondate di espansione della Nato verso est». «Noi non stavamo minacciando nessuno, loro sono venuti da noi. Ci chiedete garanzie, ma siete voi che dovete darci garanzie immediatamente», ha dichiarato il leader del Cremlino.
La scorsa settimana Mosca ha presentato delle bozze di documenti sulla sicurezza in cui chiede che la Nato neghi l’adesione all’Ucraina e ad altri ex Paesi sovietici e faccia marcia indietro su dispiegamenti militari dell’Alleanza in centro ed est Europa. Washington e i suoi alleati si sono rifiutati di fornire queste promesse, ma si sono detti pronti per i colloqui.
Per il Covid, immunità di gregge entro il prossimo anno
In tema di Covid, Vladimir Putin auspica che la Russia raggiunga il livello previsto di immunità di gregge al Covid-19, l’80%, nella prima metà del prossimo anno. «Abbiamo bisogno di un’immunità di gregge dell’80% circa», ha dichiarato. «Spero che l’anno prossimo, forse alla fine del primo trimestre o durante il secondo trimestre, raggiungeremo quel livello». «Attualmente l’immunità di gregge è del 59,4%, troppo bassa», ha puntualizzato.
I rapporti con l’Italia
«L’Italia potrebbe contribuire a normalizzare le relazioni fra Russia e Ue e anche fra Russia e Nato nei futuri colloqui», ha detto il presidente russo. «Con il premier Draghi abbiamo parlato molte volte al telefono. Con lui siamo in contatto, in un’atmosfera amichevole e costruttiva, su una serie di questioni che sono di interesse per l’Italia nella sfera dello sviluppo dei legami economici, e naturalmente in questo senso, voglio dire vista la natura amichevole e il livello delle nostre relazioni, l’Italia potrebbe giocare un ruolo nella normalizzazione delle relazioni Russia-Ue e addirittura per gli attesi colloqui fra Russia e Nato», ha aggiunto sottolineando che Russia e Italia hanno rapporti buoni e stabili: «Per quanto mi sembra, le relazioni della Russia con l’Italia possono essere definite, se non esemplari, buone e stabili. Penso che abbiano una natura sovra-partitica e che non dipendano dalle forze che sono al potere in Italia, nel governo italiano. Dopo tutto, continuiamo ciò che è stato avviato da Berlusconi, che è stato l’iniziatore del rafforzamento delle relazioni fra la Russia e la Nato», ha detto Putin. E ancora: «Penso che questo consenso sovra-partitico sia un elemento chiave nelle relazioni fra Russia e Italia. Certamente, l’Italia è uno Stato membro della Nato e dell’Ue ma non è un ostacolo per il nostro lavoro. Spero che le cose continueranno così in futuro».
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