Pubblicato il Ottobre 21st, 2016 | Da admin
0STUGLEV: I NOSTRI FORUM SONO LA MIGLIORE PIATTAFORMA PER IL DIALOGO E GLI AFFARI
Al V Forum Eurasiatico di Verona Aleksandr Stuglev racconta del Forum di San Pietroburgo e della Fondazione Roscongress, di cui è direttore.
Dagli studi tecnici all’Università è passato direttamente all’organizzazione di congressi presso la società Vystavki – Seminary Business, della quale presto è divenuto direttore generale; nel 2006 Stuglev ha ricevuto la medesima carica per la RESTEK CONGRESS, approdando poi nel 2007 alla Fondazione “Forum economico internazionale di San Pietroburgo”. Nel 2015 la Fondazione ha infine preso il nome di Roscongress.
Cosa significa la possibilità di “vendere al meglio” le potenzialità della Russia sulle piattaforme internazionali?
- La Russia non si vende, ma in generale possiamo dire che con i nostri forum cerchiamo di rafforzare la sua immagine, di essere appetibili e di dare la possibilità a businessmen e politici di fare i migliori affari.
Ci spieghi cos’è nel concreto il Forum di San Pietroburgo e cos’è la Fondazione Roscongress.
- Si tratta una piattaforma per interazioni d’affari, ma anche dedicata agli uomini di Stato; come Fondazione abbiamo maturato già molta esperienza e vantiamo numerosi contatti, infatti sono ormai tantissimi gli uomini d’affari e in generale gli operatori del mondo economico coinvolti. Abbiamo partecipato all’organizzazione di molti eventi, per la precisione ben 418, come ad esempio il G20, con rappresentanti provenienti in totale da 133 Paesi. La Roscongress è quindi di per sé un organizzatore di grandi eventi sia in Russia che all’estero.
Qual è il ruolo del Forum di San Pietroburgo per la vostra Fondazione?
- Il ruolo del Forum di San Pietroburgo è davvero molto importante, quindi per noi si è posta la domanda del nome da dare alla nostra società; volevamo tuttavia un nome che non fosse legato solo al territorio della città, perciò abbiamo scelto il nome di Fondazione Roscongress. Roscongress oggi è una piattaforma di grande qualità che serve a fare incontrare uomini d’affari e autorità di varie comunità, però San Pietroburgo resta la nostra casa madre, la nostra alma mater, perché tutto è cominciato da lì, anche se poi i nostri interessi sono molto più vasti e organizziamo altri importanti eventi, ad esempio a Sochi e Vladivostok, che sono luoghi di incontro per i politici. Non bisogna dimenticare che organizziamo forum in tutto il mondo e che, se San Pietroburgo è la ciliegina sulla torta, si sono aggiunte altre componenti.
Ci faccia un esempio concreto delle altre iniziative.
- Un buon esempio è l’iniziativa del marzo 2017, il Forum Artico, che coinvolge non solo la Russia ma anche altri Paesi, e si svolgerà ad Archangelsk: sarà un forum molto importante per l’Artico nel suo insieme. Noi abbiamo ormai molti anni di esperienza, anni in cui abbiamo investito in infrastrutture e anche negli esperti con cui collaboriamo; così, attualmente siamo leader nelle relazioni non solamente all’interno della Russia ma a livello internazionale, e siamo capaci e desiderosi di continuare a organizzare eventi nel futuro. Ad esempio, il Forum economico “Vostochnyj” è la vetrina del mondo politico e degli affari con il Lontano , anche se parlare di vetrina è riduttivo: si tratta infatti di una specie di grande sunto concentrato in tre giorni sulle possibilità di relazione con quelle regioni lontane. Così, in maniera condensata ma anche molto aperta, abbiamo una visione degli orientamenti di ciò che si può fare nella regione più orientali. Inoltre, noi interagiamo con molti partner, per esempio al Forum di Davos, che si terrà a gennaio 2017.
Torniamo a San Pietroburgo: secondo lei il Forum è stato effettivamente una possibilità e un successo per l’Italia, che ha partecipato come ospite d’onore?
- Sì, riteniamo che sia stato così. Era il ventesimo anniversario del Forum, con una larga copertura dei media, e questa è stata una possibilità appieno sfruttata dagli italiani anche grazie all’apporto di uomini illustri, come gli ambasciatori o come il professor Antonio Fallico, che è stato il motore di questa iniziativa italiana a San Pietroburgo, oltre che del Forum veronese. Siamo molto orgogliosi perché il nostro forum è stato un incontro di grande qualità, durante il quale sono stati stipulati contratti tra Russia e Italia per il valore di circa 1,3 miliardi di dollari.
Qual è la ragione di questo vostro accordo in Italia con l’Associazione Conoscere Eurasia?
- Ci consideriamo molto aperti e per noi è importante l’interesse reciproco; noi per primi nei nostri forum in Russia proponiamo programmi strutturati per interagire, e siamo pronti e desiderosi di interagire con tutti coloro che siano disponibili alla collaborazione. Perché siamo in contatto con Verona e con Conoscere Eurasia? Perché non c’è bisogno di inventare di nuovo la ruota, e per questo vogliamo associarci a degli eventi che già esistono, felici di supportare ogni positiva esperienza. Anche se, naturalmente, proponiamo anche l’innovazione.
Abbiamo visto qui a Verona rappresentanti di alto livello delle grandi aziende, ma mancano i grandi politici. Cosa ne pensa?
- Sicuramente si nota un raffreddamento; si potrebbe quasi parlare di guerra fredda, ma l’importante è che non diventi una “guerra calda”. Il nostro obiettivo qui a Verona è far sì che gli uomini d’affari possano dialogare, rafforzare i loro rapporti e compensare così questa mancanza della politica; compromesso è la nostra parola chiave, e il dialogo è la cosa da mettere in primo piano. Chiaramente il rapporto tra Italia e Russia è solo un caso particolare, ma questo principio vale per tutti i Paesi del mondo, e noi dobbiamo attenerci a esso.
Evgeny Utkin