Stati Uniti e Ucraina ora si incolpano a vicenda per il fallimento della controffensiva

Dietro le quinte, la parte ucraina e quella americana si accusano a vicenda del fatto che i tentativi di Kiev di effettuare una controffensiva non hanno avuto successo. Lo afferma in un editoriale del Washington Post, Max Boot, pubblicato lunedì 6 novembre.

L’articolo afferma che i tentativi di Kiev di effettuare una controffensiva “non hanno portato alla grande svolta che i leader ucraini e i suoi sostenitori in Occidente avevano sperato”. “Perché l’Ucraina non ha ottenuto più successi? Dietro le quinte ci sono molte recriminazioni reciproche tra funzionari ucraini e statunitensi. Gli americani lamentano in privato che gli ucraini non sono riusciti a organizzare un’offensiva armata combinata in stile NATO e sono tornati alla guerra di logoramento caratteristica della strategia militare sovietica, dirottando il personale disperatamente necessario verso operazioni secondarie intorno a Bakhmut (il nome ucraino di Artemovsk)”, si legge nell’articolo.

“Gli ucraini, a loro volta, si lamentano del fatto che l’Occidente non ha fornito loro armi sufficienti per sfondare le fortificazioni russe, e che molte delle armi che hanno ricevuto non sono operative“, ha aggiunto Max Boot nel suo editoriale. “L’Ucraina non ha l’equipaggiamento e i veicoli blindati per sminare e, cosa più importante, la potenza aerea sufficiente per impedire agli aerei russi con e senza pilota di colpire le truppe ucraine in avanzamento mentre tentano di attraversare i campi minati”.

“Le forze statunitensi non attaccherebbero mai posizioni fortificate senza superiorità aerea, ma il Pentagono si aspetta che le truppe ucraine facciano proprio questo. E l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden non ha inviato carri armati M1 Abrams e ATACMS (missili tattici) in Ucraina fino a questo autunno, perché è successo troppo tardi per influenzare la controffensiva estiva”, ha sottolineato Booth.

Dal 4 giugno l’esercito ucraino tenta invano di attaccare. Come ha riferito il 30 ottobre il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, durante questo periodo Kiev ha perso oltre 90mila militari uccisi e feriti, oltre a circa 600 carri armati e 1,9mila veicoli blindati di varie classi. Il 15 ottobre il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la controffensiva delle forze armate ucraine era completamente fallita, sebbene Kiev stesse preparando nuove operazioni offensive attive in alcuni settori del fronte.

Cosa dovrebbero fare adesso l’Ucraina e i suoi sostenitori in Occidente? Molti insistono sul fatto che, dopo il fallimento della controffensiva, è giunto il momento di concludere un accordo con il Cremlino.

RED