Esteri

Pubblicato il Aprile 25th, 2017 | Da Redazione

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Sergej Lavrov: “l’Unione europea è il nostro più grande partner commerciale ed economico, ma si concentri sulle reali minacce”

Mosca – Il ministro degli Esteri russo Sergej Viktorovič Lavrov ha incontrato a Mosca l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Federica Mogherini. Nel corso dell’incontro, Lavrov ha avuto modo di sottolineare: “Noi siamo ancora impegnati nella ripresa della cooperazione piena con l’Unione europea, che è il nostro più grande partner commerciale ed economico e con paesi che con i quali abbiamo molto in comune in termini di storia, cultura e valori“. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha fatto però anche un appello alla stessa Unione europea : “Abbiamo bisogno – ha spiegato proprio all’inizio dei colloqui a Mosca con Federica Mogherini di concentrarci sulle nostre comuni minacce reali, non su rischi immaginari”.

Alle parole del ministro degli Esteri russo, hanno fatto eco quelle della Mogherini che dal canto suo, ha dichiarato: “Russia e Unione europea possono cooperare nella lotta al terrorismo, ma anche sulla Siria e sulla Libia, nonostante i diversi punti di vista sul conflitto ucraino e sulla Crimea“.

Intanto, fonti dell’esercito siriano hanno riferito al giornale “Al-Quds Al-Arabi”, che  Russia e Iran sarebbero pronti a dispiegare truppe di terra in Siria, spiegando che Mosca ha inviato una richiesta formale al presidente siriano Bashar al-Assad per chiedere la possibilità dell’invio di propri soldati in Siria. Secondo le stesse fonti, il ministero della Difesa russo ha spiegato di essere pronto a dispiegare le forze speciali nei luoghi dove potrebbero fare pressione sui ribelli. “Al-Quds Al-Arabi” scrive poi che le stesse fonti hanno spiegato che anche l’Iran si sta preparando ad aumentare la sua partecipazione alla guerra in Siria, anche con l’invio di forze di terra.

A queste notizie fanno però di contraltare altre, che parlano della concentrazione di truppe e materiali USA nel Sud della Giordania. Mentre infatti la 3a Divisione Corazzata giordanaRe Abdullah” con le sue unità carri e artiglieria manovra a nord di Amman, la base aerea di Mafraq (30 km dal confine siriano e 50 da Dar’a) è un via vai di mezzi USA. Stessa attività viene segnalata nell’unico porto giordano di Aqaba. Ufficialmente si parla di meno di 2000 soldati USA presenti sul territorio giordano. Fonti d’intelligence iraniane, arrivano a contarne più di 10.000 che si andrebbero a sommare alle 6000 unità già presenti in Siria sul fronte di Raqqa.

Insomma mentre la coalizione a guida USA preme su Raqqa, cercando di impedire che l’esercito di Damasco prenda il sopravvento nell’area di Deir Ezzor, un progetto per il futuro smembramento e spartizione della Siria, con un cuscinetto turco a nord e una buffer zone giordano-americana a a sud, sembra di fatto essere in atto con tanto di prove generali.

RED

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