Pfizer acquisisce la Global Blood Therapeutics - Russia News / Новости России

Medicina

Pubblicato il Agosto 18th, 2022 | Da Redazione Russia News

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Pfizer acquisisce la Global Blood Therapeutics

Il successo della gestione farmacologica del SarsCov-2 ha permesso a Pfizer di effettuare acquisizioni aggressive per espandere il proprio campo di influenza.

Non è un segreto che l’azienda abbia capitalizzato al massimo la crisi sanitaria riempiendo le persone di medicinali e le proprie tasche di denaro. Denaro che, ovviamente, sta investendo con molta oculatezza e attenzione al futuro.

Il colosso farmaceutico ha recentemente annunciato la prossima acquisizione di Global Blood Therapeutics (GBT), un’azienda biotecnologica specializzata in patologie ematiche, per la quale Pfizer sborserà 68,50 dollari per azione, per un totale di 5,4 miliardi di dollari, incluso il debito e al netto della liquidità acquisita. I Consigli di Amministrazione di entrambe le società hanno approvato all’unanimità la transazione.

Il prodotto di punta della GBT è costituito dalle compresse Oxbryta® (principio attivo Voxelotor) utilizzate per il trattamento dell’anemia falciforme (SDC – Sickle Cell Disease); farmaco che solo nel primo trimestre del 2022 ha generato entrate per 55 miliardi di dollari. E’ stato approvato negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, negli Emirati Arabi Uniti, in Oman e in Gran Bretagna. Questo tipo di terapia orale agisce aumentando l’affinità dell’emoglobina per l’ossigeno, inibendo la falcetizzazione dei globuli rossi e la conseguente problematica emolitica.

Affrontando il problema dell’anemia emolitica e migliorando l’apporto di ossigeno nell’organismo, GBT ritiene che Oxbryta abbia il potenziale per modificare il decorso della patologia falciforme, che ha carattere ereditario e andamento cronico-degenerativo.

L’azienda ha attualmente altri due farmaci contro la falcemia, Inclacumab e BGT021601, entrambi in fase di sperimentazione.

In merito all’acquisizione, Pfizer ha dichiarato che “completa e rafforza ulteriormente la tradizione ultratrentennale di Pfizer nel campo dell’ematologia rara e rafforza l’impegno dell’azienda nei confronti della SCD, apportando competenze e un portafoglio e una pipeline di primo piano con il potenziale per affrontare l’intero spettro di esigenze critiche in questa comunità sottoservita“.

Entusiasta della transazione anche il Presidente di GBT, Ted W. Love, il quale afferma che: “Pfizer amplierà e amplificherà il nostro impatto sui pazienti e promuoverà ulteriormente l’innovazione e le risorse necessarie per la cura delle persone affette dalla malattia falciforme e da altre malattie rare, comprese le popolazioni dei Paesi con risorse limitate. Non vediamo l’ora di lavorare insieme a Pfizer per servire le nostre comunità e portare avanti il nostro obiettivo comune di migliorare l’equità sanitaria e ampliare l’accesso a trattamenti che cambiano la vita per creare un futuro più sano per tutti“.

Anche su questo fronte Pfizer dimostra quindi di avere naso per gli affari… ma, a pensar male, potremmo forse ipotizzare che più che all’intuito, le sue azioni sul mercato siano dovute alla conoscenza dei potenziali effetti avversi delle sue creazioni?

Ci sono diversi studi indipendenti che mostrano come l’assunzione del siero a mRna Comirnaty abbia conseguenze poco felici proprio sulle cellule del sangue.

Un recente studio italiano pubblicato sulla rivista scientifica Disinfection, organo di A.T.T.A. (Associazione Tossicologi e Tecnici Ambientali), eseguito con microscopio ottico in campo oscuro, tecnica che evidenzia le parti corpuscolate del tessuto ematico, mostra proprio “gravi e sovrapponibili alterazioni ematologiche“, con deformazione, aggregazione eritrocitaria ed emolisi.

Ed è proprio la malattia emolitica che alla fine dei giochi Pfizer pretende di trattare, in pieno stile Big Pharma. Impossibile non notare come anche stavolta si crei il problema e si offra la soluzione, già pronta e confezionata… come si può avere ancora fiducia in queste diramazioni dello stato profondo che da molti anni eseguono simili giochetti e non agiscono certo per filantropia?

Interessante infine notare come tra i nomi dei consulenti finanziari di entrambe le parti del contratto spuntino i soliti nomi, tra cui Morgan Stanley & Co., Goldman Sachs & Co., J.P. Morgan.

Eva Bergamo

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