Pubblicato il Dicembre 30th, 2018 | Da Redazione Russia News
0Opera di Roma: al Teatro Costanzi in scena “Il lago dei cigni”
Roma – Se esiste un’opera in grado di andare oltre i tradizionali confini di appartenenza per assumere nell’immaginario collettivo un valore simbolico, istituzione essa stessa di una rappresentazione artisitca, questa è senza dubbio “Il lago dei cigni“, classico intramontabile, garanzia di tutto esaurito al botteghino, il balletto per eccellenza. Composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk, 7 maggio 1840 – San Pietroburgo, 6 novembre 1893) tra il 1875 ed il 1876, ed inscenato per la prima a volta al Bol’šoj di Mosca il 4 marzo del 1877, il Lago dei cigni è un balletto in quattro atti che racconta la sotria d’amore tra il principe Siegfried e la principessa Odette, che, a causa di un sortilegio dello stregone Von Rothbart, di giorno si tramuta in un cigno potendo riassumere la forma umana solo di notte. Oltre un secolo di rappresentazioni hanno inevitabilmente visto numerosi adattamenti e reinterpretazioni; non ultima, quella in scena al Teatro dell’Opera di Roma (la cui prima si è tenuta il 28 dicembre e le cui repliche si protrarranno fino al prossimo 6 gennaio). Il balletto del compositore russo (di cui un anno fa, sempre nel periodo natalizio, si era riproposto un altro classico, “Lo schiaccianoci“) è tornato così in calendario al Teatro Costanzi dopo soli due anni di assenza (2016), rinnovando una tradizione che lo ha visto presente a Roma in numerose stagioni, con indimenticabili protagoniste (nel ruolo di Odette) come Margot Fontayne (1954) e Svetlana Zakharova (2003, 2004), solo per citarne due. Dopo il successo del 2016, a dirigere l’orchestra dell’Opera di Roma, anche per questa occasione, è stato chiamato Nir Kabaretti (direttore dal 2006 della Santa Barbara Symphony e dal 2014 della Southwest Florida Symphony Orchestra) mentre il riadattamento coreografico è stato curato da Benjamin Pech (già primo ballerino dell’Opera di Parigi e ritiratosi nel febbraio 2016, di cui ora è Maìtre de ballet), attuale assistente alla Direzione del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma in seguito all’incarico conferitogli dalla Direttrice, Eleonora Abbagnato (con la quale aveva già lavorato proprio a Parigi), nell’ottobre del 2016. Pur mantendendo l’impianto tradizionale Pech ha introdotto una novità rilevante, dando a Benno (amico di Siegried) un ruolo centrale nella vicenda. E’ lui a prendere il posto del tradizionale stregone Von Rothbart e, a causa della sua gelosia, ad archittetare l’involontario tradimento di Sigfried nei confronti di Odette, determinando così un epilogo tutt’altro che scontato. Tradimento (di Benno a Sigfried e di quest’ultimo ad Odette) che diventa così il tema cardine della rappresentazione. Ospiti delle prime due esibizioni (ed in scena anche il 31 dicembre) sono stati due protagonisti del Teatro Bol’šoj: Anna Nikulina nel ruolo di Odette/Odile (nella cui interpretazione nelle successive repliche si alterneranno Alessandra Amato, Susanna Salvi e Marianna Suriano) e Semyon Chudin nel ruolo di Sigfried (nella cui interpretazione nelle successive repliche si alterneranno Claudio Cocino, Germain Luovet e Michele Satriano).
Stefano Tardi