Pubblicato il Gennaio 25th, 2024 | Da Redazione Russia News
0Non solo gas: Putin avvia la produzione di componenti per l’energia solare a Kaliningrad
Il complesso produttivo consentirà di produrre wafer di silicio monocristallino per celle solari con una capacità totale fino a 1,3 GW all’anno.
Il presidente Vladimir Putin ha dato inizio in videoconferenza alla produzione di componenti per l’energia solare nello stabilimento Enkor nella regione di Kaliningrad.
Situato sul territorio del parco industriale di Chernyakhovsk, il complesso industriale per la produzione di wafer di silicio per batterie solari è uno dei più grandi della Russia. L’impianto è stato progettato e realizzato ex-novo in due anni. L’investimento privato totale nel progetto ammonta a 30 miliardi di rubli (333 milioni di dollari). È stato implementato con il sostegno del Fondo per lo sviluppo industriale.
La Russia scommette sull’energia solare
Il Paese è freddo, ma il sole non manca (in Siberia fino a 300 giorni all’anno). Il settore è in forte sviluppo e un’azienda russa già produce i pannelli con la più alta efficienza ora disponibile al mondo: il 22%
Anche se la domanda di energia solare in Russia è bassa, ha sede a Mosca la Hevel, la società che produce i pannelli solari con l’efficienza di conversione energetica più alta al mondo.
Oltre a Hevel, nel mondo solo altre due società producono apparecchiature solari con un’efficienza simile: Panasonic (Giappone) e Sun Power (Usa). La maggior parte degli altri principali produttori mondiali, tra cui le società cinesi e coreane, che hanno la quota di mercato più elevata, convertono l’energia solare in energia elettrica con un’efficienza di conversione energetica che raramente supera il 15%.
La Russia ha cominciato a costruire impianti di energia solare non perché era in voga, ma perché la loro crescente efficacia li rende redditizi in regioni molto lontane dalle fonti energetiche tradizionali e che al tempo stesso hanno molto sole. Anche in alcune regioni della Siberia il numero di giornate di sole è quasi 300 all’anno, nonostante le basse temperature giornaliere.
La Crimea, che è tornata alla Russia dopo il referendum del 2014, ha 13 centrali solari con una potenza totale di 400 megawatt, ma non sono integrate nel sistema energetico unificato della Russia e forniscono energia solo alla penisola.
Oltre agli impianti che fanno parte del sistema energetico unificato della Russia, esistono anche centrali solari che funzionano autonomamente. Ad esempio, quella del villaggio siberiano di Menza, nel Territorio della Transbajkalia (6.150 chilometri a est di Mosca) fornisce energia a tre insediamenti remoti, e l’impianto solare autonomo nel villaggio di Jailju sul Lago Teletskoe, sugli Altai (4.000 chilometri a est di Mosca) è molto meglio, per i residenti, rispetto al vecchio generatore diesel. C’è anche un piccolo impianto sulla famosa isola di Valaam, sul Lago Ladoga (1.100 chilometri a nord di Mosca), che fornisce energia per le serre del monastero.
La maggior parte di queste centrali solari, ad eccezione degli impianti della Crimea, quella della regione di Orenburg, quella della regione di Belgorod e della Khakassia, sono state costruite da Hevel. Le due centrali più grandi utilizzano i pannelli fotovoltaici di Hevel. Nel prossimo futuro, la Russia prevede di mettere in campo altri 334 megawatt di potenza di energia solare nelle regioni di Orenburg, Saratov, Volgograd e Astrakhan, nonché nelle repubbliche dell’Altai, della Buriazia e del Bashkortostan.
RED