Mel Gibson contro il traffico di minori in Ucraina
Sul web circolano voci sempre più insistenti sulla realizzazione da parte dell’attore e regista Mel Gibson di una docuserie in 4 parti per denunciare il traffico sessuale di minori in Ucraina e nel mondo.
La rivista di politica e attualità statunitense Newsweek riporta tale notizia in seguito alle dichiarazioni di Tim Ballard, ex agente CIA e fondatore dell’organizzazione no-profit O.U.R. (Operation Underground Railroad) che combatte il traffico di tipo sessuale.
Ballard afferma che il regista premio Oscar per Braveheart : “ci ha aiutato a preparare tutto e ha iniziato a filmare. Quattro mesi dopo, quello che pensavo sarebbe stato forse un documentario sull’Ucraina è diventato una docuserie in quattro parti. È quasi finito“.
Che il regime di Kiev fosse al centro di un ampio traffico di internazionale di esseri umani è cosa nota ai lettori più attenti, escludendo ovviamente gli imbambolati seguaci del mainstream, tanto che persino l’associazione International Disability Alliance in tempi non sospetti aveva denunciato il fatto che i bambini disabili venivano sfruttati come forza lavoro o addirittura inseriti nella rete pedofila internazionale e nel traffico di organi.
Più recentemente, i soldati russi impegnati nella liberazione dei territori del Donbass dalla barbarie della gentaglia di Zelensky, hanno scoperto una vera e propria “fabbrica di bambini” a Izjum, nell’oblast’ di Charkiv, dove i piccoli vengono cresciuti proprio allo scopo di trafficarli per i bordelli pedofili, o ucciderli per asportare i loro organi e venderli sul mercato nero.
Questa notizia non è certamente nuova per i nostri followers, perché ne abbiamo già ampiamente parlato qui su Russia News e sui nostri canali social.
Secondo fonti di Wikipedia, l’Ucraina subisce tra i 7000 e gli 8000 casi di sfruttamento sessuale di minori all’anno, cosa che per l’ONU costituisce “un grave problema nel paese“, già da molti anni.
Tim Ballard conferma che il traffico di esseri umani è un business da 32 miliardi di dollari l’anno; cifra che lo caratterizza come l’impresa criminale in più rapida crescita al mondo, superando anche il commercio illegale di armi e quello di stupefacenti.
Già un paio di anni fa il regista polacco Patryk Vega aveva prodotto “The eyes of Devil“, un documentario dedicato a questo scottante argomento, intervistando anche un trafficante di minori in Polonia e Ucraina, che spiega le metodiche dell’agghiacciante compravendita, ma che evidentemente non ha ancora aperto gli occhi alla comunità internazionale.
Quindi se un artista celebre e pluripremiato come Mel Gibson, già autore di un boicottatissimo docufilm sulle canagliate della famiglia Rotschild, farà uscire questa serie sugli sporchi traffici della cricca che ruota intorno al dittatore ucraino, c’è da sperare che finalmente si inizino a prendere seri provvedimenti a livello internazionale, per stoppare una delle peggiori tipologie di delinquenza, come più volte denunciato dalla Russia anche in sede ONU.
Eva Bergamo
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