Lo spazio di fuga: il piano B dell’internazionalizzazione - Russia News / Новости России

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Pubblicato il Marzo 28th, 2024 | Da Redazione Russia News

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Lo spazio di fuga: il piano B dell’internazionalizzazione

Chi è appassionato di sport motoristici sa bene che lo spazio di fuga è quell’area con fondo di sabbia o ghiaia situata a bordo pista di ogni autodromo e libera da ostacoli. La sua funzione è quella di permettere alle auto o moto da corsa di andarvisi a fermare in caso di sbandata o di caduta senza intralciare la gara e, soprattutto, dando ai piloti la possibilità di cavarsela col minor danno possibile.

Metaforicamente il concetto di spazio di fuga è simile a quello dell’avere un Piano B per le situazioni nelle quali il piano originale si dovesse rivelare inattuabile o comunque inadatto. Senza scomodare la strategia militare si può ironicamente parlare di Piano B quando un’azienda attacca un mercato estero seguendo un determinato piano che finisce per rivelarsi inadeguato costringendo chi di dovere ad apportare cambiamenti sostanziali oppure a passare a un nuovo piano strategico.

Per rimanere nel campo dell’internazionalizzazione è ovvio che una buona strategia deve sempre prevedere un Piano B studiato in funzione dei possibili cambiamenti che potranno avvenire nei mercati.

Questa forma di saggia prudenza dovrebbe sempre far parte di ogni strategia aziendale perché gli eventi della geopolitica possono causare variazioni rapide e sostanziali dei mercati. Prendiamo il caso delle sanzioni imposte alla Russia nel corso degli ultimi anni: certamente tutti ricordiamo come importanti personaggi politici occidentali avessero sfoderato tutta la loro sicumera per assicurare che le sanzioni l‘avrebbero piegata economicamente causando il crollo del suo establishment. Come possiamo ben vedere, quelle sanzioni hanno avuto l’effetto opposto infatti chi ha avuto più danni da quelle sanzioni sono stati proprio i paesi europei. In particolare molte aziende italiane hanno subìto gravi danni dall’imposizione di quelle sanzioni il ché dimostra che si è trattato di un vero e proprio boomerang.

Va ricordato anche che il mercato Russo ha sostituito i fornitori impossibilitati dalle sanzioni a continuare i loro scambi con fornitori di altri paesi o addirittura creando proprie aziende: ormai è chiaro che le sanzioni si sono trasformate in un enorme autogol per chi le ha volute imporre e non certo per chi le avrebbe dovute subire.

Gli accadimenti degli ultimi due anni hanno dimostrato quanto la geopolitica possa influire sull’economia dei paesi arrivando a cancellare mercati importanti per mera scelta politica, o propria o indotta.

Oggi è sempre più concreta la possibilità che gli equilibri geopolitici cambino nuovamente e quindi le imprese devono prepararsi ad un nuovo scenario che si spera possa essere meno caratterizzato dal precedente autolesionismo.

Il danno subìto sarà difficilmente rimediabile in tempi brevi, quindi almeno facciamo tesoro della lezione ricevuta e cioè che il lavoro fatto e le risorse messe in campo per entrare in un mercato possono essere vanificati da scelte geopolitiche o da altri eventi. Viene così confermata l’importanza per le imprese di avere sempre uno spazio di fuga, un Piano B che anche qualora non potesse evitare tutti i danni, perlomeno li ridurrebbe: i piloti di auto o moto da corsa sanno bene di dovere molto agli spazi di fuga a bordo pista… se ne ricordino coloro che definiscono le strategie aziendali!

Alberto Bertoni

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