Le isole Soloveckie – Солове́цкие острова - Russia News / Новости России


Cultura

Pubblicato il Novembre 14th, 2014 | Da admin

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Le isole Soloveckie – Солове́цкие острова

Isole SolovkiEffettuare un viaggio storico –culturale all’ Arcipelago delle isole Solovki , nel mar Bianco , a circa 1200 kilometri da Mosca e 160 dal circolo polare è stata un’ esperienza davvero unica sbalorditiva alla fine, entusiasmante, indimenticabile per il viaggiatore. Sia che si arrivi per via mare da Kem , sia per via aerea da Arcangelo , quando si arriva sull’ isola principale ( mentre le altre isole le fanno da corona) si rimane strabiliati da quell’ estrema natura nordica, coi boschi cosparsi di laghi spalancati , come occhi verso il cielo che nelle notti bianche non trascolora.

Di particolare importanza delle Isole Solovki è la piccola isola in cui si trova il Monastero delle Solovki – o Monastero Solovetskij – situato in mezzo al Mar Bianco su un’isola deserta, scelto per condurvi vita di romitaggio, eppure secolarmente noto per essere stato punto chiave di tutti i rapporti socio-economici del nord russo.

Fu un monastero, un centro di cultura e di economia importantissimo ed è famoso per la ricca raccolta di manoscritti, per i fabbricati in pietra del cinquecento e seicento – un complesso unico nel suo genere – per la collezione di icone di inestimabile valore, oggi disperse in diversi musei del paese. Molte opere – tra queste mura ebbe sede un’importantissima scuola di pittura delle icone – furono distrutte durante il tempo in cui il monastero fu convertito in luogo di confino. Nelle agiografie dei santi russi ,laMonastero Prokudin solovki guida rammenta ai pellegrini notizie relative ai fondatori del monastero nel XV secolo, i santi Zosima e Sabbatio e il loro allievo Germanio: popoli “poco avvezzi alla lingua russa”, come hanno asserito le cronache, vivevano in quelle terre del nord, e il monastero divenne allora subito il loro punto di riferimento. Passeggiando, osservando, curiosando gli ambienti del monastero ,nel silenzio assoluto , spesso interrotto dalla voce della guida , la mente del visitatore risale al passato , alla storia cruenta , drastica di tutte le persone che vissero in tal luogo. Già a partire dal XV secolo nel monastero locale venivano reclusi detenuti politici altolocati. All’epoca non esistevano appositi edifici carcerari e i detenuti venivano chiusi nelle torri o nei sotterranei di fortezze inespugnabili, e il monastero di Solovki era proprio una fortezza di questo tipo. Attraverso il monastero di Solovki passò tutta la colonizzazione del Nord della Russia.

Il monastero, che viveva in modo praticamente autarchico, era ricco e influente, aveva le proprie scuole e fabbriche, il proprio esercito e la propria flotta, mentre la biblioteca del monastero era una delle più preziose di tutta la Russia imperiale. Continuando nella escursione culturale , la visita alle prigioni , buie,fredde , umide dove vissero i prigionieri, i racconti vari , le punizioni inflitte ai vari prigionieri e mutarono, travolsero i volti dei visitatori. Già agli inizi degli anni Venti, dopo la vittoria della rivoluzione comunista,qui venne istituito un campo di lavori forzati denominato Slon (Solovetsky Lager Osobogo Naznachenija, Lager a destinazione speciale), il primo di quella rete di campi di concentramento che avrebbe in seguito avviluppato tutta la Russia.

Nel corso dell’ escursione , i visitatori hanno potuto usufruire della gradita presenza del fotografo- scrittore russo Brodskij Iurij che ha scritto il libro “ Soloskì – Le isole del Martirio“. Lo scrittore russo illustra ai pellegrini le testimonianze di punizioni inflitte ai prigionieri( pertiche che venivano sollevate da terra sulle quali i detenuti erano costretti a stare appollaiati per 18 ore di seguito,nella vana speranza di sopravvivere, e picchiati brutalmente se cadevano a terra , e nonostante ciò venivano fucilati poi; il monte della Scure con la sua chiesetta , un tempo stipata di detenuti sovrapposti gli uni sugli altri nel gelo, e nell’ antistante del sagrato si effettuavano le fucilazioni,dopodichè i carnefici facevano gran festa con le donne prigioniere dell’ Isola delle Lepri. L’ isole Soloski pur fantastiche e commoventi per bellezza, uniche per il microclima che le caratterizza , sprigionano nel visitatore, momenti di emozione intensa, non definibili in un’ atmosfera sfuggente di questa terra ai confini del mondo europeo.

Sono state gradite nel corso di questo viaggio le presenze :di Sua Ecc. Mons. Ivan Jurkovic– Nunzio Apostolico di Mosca , del Prof, Adriano dell’ Asta , Direttore dell’ Istituto Italiano di Cultura a Mosca, della Prof.ssa Marta Carletti esperta della cultura russa e Direttore della rivista “ Nuova Europa”.

Francesca Brienza

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