Pubblicato il Luglio 7th, 2022 | Da Redazione Russia News
1L’Algeria vuole aumentare i prezzi del gas: beffa per l’Italia
Nella guerra del gas, provocata principalmente dalle sanzioni suicide imposte dalla UE alla Federazione Russa, è ancora una volta soprattutto l’Italia a rimetterci.
Ricordiamo ancora gli elogi della stampa di regime e le infantili autocelebrazioni dei nostri rappresentanti, Luigi Di Maio in primis, evidentemente più bravo a twittare che a governare, quando l’Esecutivo ha siglato l’accordo con Algeri per la distribuzione di metano al nostro Paese; una fornitura non sufficiente ai fabbisogni energetici dell’Italia, ma utile a soddisfare l’ego smisurato del Ministro nella sua ottica, sbandierata ai quattro venti, mirata ad “affondare l’economia russa“. Per inciso, dall’inizio dell’operazione speciale in Donbass la Russia guadagna dalle esportazioni circa 1 miliardo di euro al giorno.
Ma la sbruffoneria del Giggino nazionale si scontra oggi con una realtà oggettiva che rischia di creare ulteriori danni al Paese: a neanche tre mesi da quel primo accordo, l’Algeria, che già ha visto aumentare di un +70% i propri introiti dalla vendita di petrolio e gas, ha annunciato di voler alzare il prezzo di quest’ultimo.
All’inizio della settimana la società energetica statale Sonatrach, tramite l’Amministratore Delegato Toufik Hakkar, ha annunciato che rivedrà i prezzi del gas nei confronti di tutti i partner commerciali e che si aspetta di avere ricavi fino a 50 miliardi di dollari soltanto dalla vendita di greggio.
Non sono però previsti aumenti sul barile, essendo la vendita di petrolio gestita soprattutto a livello di aziende private e legata alle quotazioni internazionali di mercato; mentre il commercio del gas è normalmente amministrato da accordi tra governi, prevede contratti a lungo termine ed è quindi più facilmente manipolabile a livello di costi e ricavi.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, la Sonatrach sarebbe intenzionata a indicizzare le forniture alle quotazioni del TTF di Amsterdam, il mercato di riferimento europeo, per massimizzare i ricavi derivanti dall’esportazione di metano; modifica già accordata con alcuni Stati europei, mentre per quanto riguarda l’Italia non è ancora noto se le nuove condizioni vengano accettate da Eni.
In ogni caso, sarà l’ennesima beffa per gli italiani e l’ennesima figuraccia di un Governo inetto, debole, immaturo, che nessuno ha eletto e che sicuramente non ci meritiamo.
Ogni giorno che passa la strategia italiana per liberarsi dal gas russo diventa più onerosa e contorta… si ha l’impressione di affondare sempre più nelle sabbie mobili in cui siamo stati trascinati, contro la volontà popolare, da un Esecutivo incompetente e da un Ministro degli Esteri che dimostra sempre più la sua inadeguatezza, generata da una abissale ignoranza e soprattutto dall’incapacità assoluta di trattare a livello diplomatico.
Eva Bergamo
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