LA PACE DI ROMA
Nella frenesia della vita a volte fa bene trovare un po’ di tempo per se stessi. In questi momenti non ho ancora mai trovato nulla che mi entusiasmi più del vivere la mia città con occhi da turista. Avevo due ore di pausa oggi, tra un appuntamento e l’altro, e me ne son venuta a San Pietro, a due giorni dalla Santa Pasqua. È davvero difficile trovare un sampietrino libero a quest’ora del pomeriggio con un bel sole che batte sulle nostre teste e riscalda il cuore di chi è qui per fede oppure solo per curiosità. Trovo posto alla base di una colonna, parte delle “lunghe braccia” che stringono la piazza gremita, e mi siedo. Davanti a me si muove lentamente la fila interminabile di turisti che freme per entrare nella basilica, ammirare la Pietà di Michelangelo e perdere le parole osservando la cupola. Nessun accenno di stanchezza per la lunga attesa. Ci sono persone di tutte le età e di tutte le etnie: bambini mano a mano con i nonni, coppie di innamorati, religiose, gruppi di giovani amici, famiglie. La maggior parte stringono in mano la propria macchina fotografica intenti a scattare qualsiasi cosa, persino me qui seduta a scrivere e descrivere questo momento. A pochi centimetri da me c’è un giovane straniero che guarda la scena sorridendo, forse incuriosito da queste mie fitte righe. Ascolta musica dal suo cellulare e tiene il mento all’insù per godersi questi raggi di sole. La fila davanti a noi intanto continua a scorrere. Mi soffermo sui volti della gente, sulle loro espressioni, e mi par di averli conosciuti. Altri però non me lo permettono, perché nascondono gli occhi dietro scuri occhiali da sole. Tra me è loro c’è anche un vento leggero che passa tra i capelli e li fa danzare dolcemente.. Tutto sembra giostrato da una suprema armonia. O forse è semplicemente la pace di Roma.
Francesca Brienza
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