Il vero messaggio di Jorit - Russia News / Новости России

Arte

Pubblicato il Marzo 23rd, 2024 | Da Redazione Russia News

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Il vero messaggio di Jorit

Il recente viaggio in Russia dello street artist napoletano (Ciro Cerullo), in arte Jorit ha fatto discutere per giorni.

L’artista si è recato a Sochi a inizio marzo per il Festival della Gioventù e, nell’occasione, si è scattato una foto con il Presidente Vladimir Putin, a cui ha chiesto lo scatto con questa motivazione: “Voglio mostrare all’Italia che sei un essere umano come tutti e contrastare la propaganda occidentale“.

Come facilmente immaginabile, le conseguenze sono state devastanti e hanno trasformato Jorit in un mostro mediatico, da perseguire e abbattere come se fosse il peggior terrorista sulla faccia della terra.

Politici di tutte le fazioni hanno vomitato insulti e diffamazioni, prontamente pubblicati su ogni giornale e TV, per esibire al Popolo il nemico filo-putiniano, reo anche di aver dipinto un murale dedicato a una bambina del Donbass a Mariupol, definita dai pennivendoli di regime “città ucraina occupata dai russi”.

Anche in questa occasione certi giornalisti si sono dimostrati i peggiori, anteponendo la propaganda atlantista all’informazione indipendente e dimostrando così il proprio servilismo al regime occidentale.

In tutto questo bailamme mediatico e nel polverone sollevato ad arte dai media, si è perso il vero messaggio, quello che l’artista partenopeo voleva trasmettere all’Italia e al mondo. Messaggio che vi proponiamo noi, con la trascrizione delle sue esatte parole, in riposta ad una intervista.

Lasciamo quindi la parola allo stesso Jorit.

Alla richiesta del perché si è fatto la foto con Putin, ha dichiarato:

Per scatenare quello che si è scatenato era il voler dividere l’Italia tra guerrafondai e chi invece vuole la pace. L’obiettivo mio e credo che in parte, in minima parte, sono riuscito a raggiungere quello di fare in modo che le persone si prendano una posizione netta e decisa, perché credo che in questo momento storico siamo davvero di fronte a un bivio. Se la Nato interviene militarmente direttamente con i propri uomini, credo che davvero si rischi la terza guerra mondiale“.

Spiega poi la sua idea della Russia come Paese:

L’idea che io ho della Russia è ininfluente. Il punto non è giudicare la Russia. Il punto non è giudicare Putin. Io non elogio Putin. Io non giudico Putin perché l’Occidente ha 500 anni di colonialismo. l’Occidente oggi ha rapporti con le peggiori dittature del mondo, l’Arabia Saudita. Le donne che alzano la testa, vengono lapidate. La Siria, l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia, i Balcani. Di cosa stiamo parlando? Dove sta questa democrazia? Adesso anche il Papa è diventato filo putiniano. Il Papa sta dicendo che dobbiamo dialogare. È più razionale il Papa di questi politici estremisti con la bava alla bocca“.

Il suo punto di vista sulla situazione in Donbass, in seguito alla sua visita a Mariupol:

Se si seguivano gli accordi che erano stati fatti, si davano degli statuti speciali a quelle regioni, si evitavano mezzo milione di morti per colpa di questi estremisti violenti, con la bava alla bocca per una guerra sporca voluta dagli Stati Uniti, che sta affossando l’Europa e ci sta portando nel baratro“.

Un pensiero poi ai soliti personaggi nominati dal mainstream come “martiri antifascisti”, morti perché “oppositori di Putin” (e qui ribadiamo bene che i giornalisti non hanno alcuna prova di ciò che asseriscono, anzi queste uccisioni puzzano molto di false flag):

Perché vengono nominati sempre queste stesse persone? E non si parla mai di Andrea Rocchelli? Perché non parliamo di quel giornalista? Lira si chiama, Gonzalo Lira se non sbaglio, che è morto nelle carceri ucraine perché non parliamo di Assange?

Io ho seri dubbi che si faccia questa battaglia perché davvero sta a cuore la democrazia in Russia, perché proprio la democrazia russa e non le democrazie dell’altra parte del mondo? Non si fa perché si ha a cuore la democrazia russa, si fa perché si vuole abbattere e si vuole spezzettare la Russia, si vogliono rubare le risorse e si vuole eliminare un nemico strategico. Questa è la verità. Se mi volete raccontare la bugia che all’Occidente freghi qualcosa di questi giornalisti, raccontatevela. Io so che questa è una bugia e non è la verità“.

Al di là delle sue eventuali simpatie politiche, che non ci riguardano, su queste dichiarazioni non possiamo che dar pienamente ragione all’artista italiano, che ha ben evidenziato come in occidente si parli più di un truffatore come Navalny, morto per cause naturali, che di torture e omicidi compiuti dal regime dittatoriale di Kiev, come quello recente di Gonzalo Lira, morto di stenti in un carcere ucraino, o quello nel 2014 del nostro connazionale, e collega giornalista, Andrea Rocchelli trucidato in Donbass assieme ad Andrej Mironov, dove si erano recati per raccontare la verità sulle angherie dei filo nazisti ucraini.

A questi veri martiri aggiungiamo Julian Assange, detenuto in isolamento e sotto torture psicologiche che ne stanno seriamente minando la salute, con l’unica colpa di aver esposto i crimini di guerra di cui si è macchiato il tanto “democratico” e “liberale” occidente.

Dove sono le anime belle quando si tratta di denunciare i veri criminali?

Eva Bergano

Jorit (Ciro Cerullo) – intervista
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