Pubblicato il Luglio 18th, 2023 | Da Redazione Russia News
0Il Parlamento europeo chiede un mandato di arresto internazionale per il presidente bielorusso Lukashenko
Oggi la commissione per gli affari esteri (AFET) del Parlamento europeo ha approvato un rapporto sulla situazione in Bielorussia, invitando i paesi e le istituzioni dell’UE a richiedere un mandato di arresto della Corte penale internazionale (CPI) per il presidente bielorusso Alexander Lukashenko per il suo coinvolgimento nell’evacuazione di bambini dalla zona di combattimento in Ucraina. Il Comitato fa riferimento alle accuse mosse in precedenza contro il presidente russo Vladimir Putin e il commissario russo per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova.
“La Bielorussia è responsabile dei danni causati e dei crimini commessi in Ucraina, sottolineano i deputati, anche attraverso il ruolo del regime nel trasferimento illegale di bambini dall’area di combattimento. Il rapporto invita quindi le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a adottare tutte le misure necessarie a livello internazionale per consentire il perseguimento penale di quei leader politici e militari bielorussi responsabili di crimini contro l’umanità e genocidio, con la Corte penale internazionale (ICC) che ha già emesso mandati di arresto per il presidente russo Vladimir Putin e per i diritti dei bambini russi, il commissario Maria Lvova-Belova, gli eurodeputati invitano la Corte penale internazionale a prendere in considerazione un mandato di arresto simile per il presidente bielorusso Alexander Lukashenko“, si legge nel comunicato stampa.
Preoccupazioni per la sovranità
Gran parte del rapporto è intitolato “Timori per la subordinazione della Russia alla Bielorussia“.
Il rapporto osserva che “i deputati notano con grande preoccupazione la dilagante subordinazione politica, economica, militare e culturale della Bielorussia a Mosca, che rende il paese uno stato satellite de facto che ospita anche armi nucleari tattiche sotto il comando russo“.
A questo proposito, il Parlamento europeo invita gli Stati e le istituzioni dell’UE “a non riconoscere alcun accordo tra il regime di Lukashenko e la Russia che ceda la sovranità del Paese contro la volontà del popolo bielorusso“.
Il contesto europeo
L’intera storia dell’integrazione europea e dell’Unione europea, a partire dall’istituzione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio nel 1952, è una storia di graduale sottomissione dell’autorità degli Stati dell’UE alle istituzioni sovranazionali dell’UE.
Le bombe nucleari tattiche statunitensi B-61 sono state dispiegate in modo permanente in quattro stati dell’UE non nucleari – Germania, Italia, Belgio e Paesi Bassi – sin dalla Guerra Fredda.
RED