Il “golpino” fallito di Prigozhin - Russia News / Новости России

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Pubblicato il Giugno 24th, 2023 | Da Redazione Russia News

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Il “golpino” fallito di Prigozhin

Un’illusione durata poco più di 12 ore: si potrebbe così sintetizzare il sogno di rivolta cullato dall’ex cuoco di Putin, Evegny Prizhokin oligarca che si è arricchito grazie alle ricche commesse avute negli anni attraverso la sua catena di catering.

Prizhokin, a capo del temibile battaglione Wagner, si era messo a capo di una ribellione iniziata a Rostov e proseguita con una marcia che ha visto coinvolti ben 25.000 uomini delle sue milizie. Durissimi i toni adottati dal Cremlino, con il presidente Putin che ha parlato di tradimento e il primo ministro Medvedev che ha apertamente fatto riferimento a una possibile guerra civile, non prima di aver espresso i propri timori sulla sorte del potentissimo apparato nucleare in mano alla Russia. Mentre il leader dei ceceni, Kadyrov, era già pronto ad attendere al varco i rivoltosi della Wagner con intenzioni tutt’altro che pacifiche, annunciando di “essere pronto a utilizzare qualsiasi mezzo” per stroncare la ribellione.

Mentre nelle cancellerie occidentali si gongolava sulla possibilità di un “regime changeorchestrato dalla NATO e dai soliti ambienti guerrafondai di stanza oltreoceano, magari provando a corrompere quelli che restano comunque dei mercenari, arrivava però immediata e improvvisa la doccia fredda: il presidente bielorusso, Lukashenko ha convinto il ribelle Prigozhin a ordinare il dietrofront, tornando nelle postazioni lasciate temporaneamente scoperte, dopo quasi 200 km. di marcia verso la capitale.

Comunque la si voglia guardare, checché ne dicano i soliti pennivendoli e i politicanti italo-europei, il presidente Putin esce ancora più forte da questa vicenda: è stato scongiurato il rischio di una guerra civile dalle conseguenze pericolosissime visto che l’arsenale bellico russo poteva cadere nelle mani di qualche pazzo, ha compattato il paese e la Duma attorno alla sua figura, ridando certezze alle gerarchie militari del governo russo.

In queste ore concitate e piene di notizie frammentarie e contraddittorie, sono letteralmente spariti dalla scena il ministro della difesa Shoigu e il suo vice Gerasimov e anche qualcuno non esclude che Putin possa cedere alle richieste dei “falchi” su un’accelerazione decisiva dell’operazione speciale in Ucraina, di fatto anche lo stesso ministro della Difesa russo esce rinforzato da questo episodio. Magari con l’utilizzo di armi ben più potenti di quelle finora utilizzate, con il battaglione Wagner trasformato in un reparto dell’esercito, sotto il comando diretto proprio dell’attuale ministro della difesa.

Francesco Montanino

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