Il genio di Leonardo da Vinci riserva ancora molte sorprese - Russia News / Новости России

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Pubblicato il Luglio 23rd, 2023 | Da Redazione Russia News

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Il genio di Leonardo da Vinci riserva ancora molte sorprese

Una recente scoperta mostra nel Codice Atlantico di Leonardo da Vinci il volto nascosto di Federico da Montefeltro, Duca di Urbino, condottiero e capitano generale Gonfaloniere di Santa Romana Chiesa, ricordato come uno dei principali mecenati del Rinascimento italiano.

In occasione delle conclusioni del 600mo anniversario dalla nascita del signore di Montefeltro, è stata presentata in Italia una ricerca condotta su un  disegno a sanguigna di Leonardo da Vinci custodito presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano.

La conferenza internazionale ha avuto il patrocinio  dell’International Committee Leonardo da Vinci, del Consiglio Regionale delle Marche e della Rappresentanza Italiana della Commissione Europea.

Di Federico da Montefeltro si conoscono moltissime rappresentazioni in monete, sculture, dipinti, ma in ognuno di questi emerge solo il suo lato sinistro. La sua volontà di essere rappresentato solo da quel lato era ben conosciuta, gli artisti non potevano ritrarlo né di fronte né da destra. Questo perché, in un incidente durante un torneo, una lancia gli era penetrata nell’elmo perforandogli l’occhio destro.

Rappresentare all’epoca un signore della sua grandezza, conosciuto per la sua astuzia e lungimiranza, senza un occhio sarebbe stato dannoso per la sua immagine, perché non avrebbe rispecchiato forza e potere, ma al contrario l’avrebbe fatto passare come un incapace al governo, perché la visione era il simbolo più importante di saggezza.

E qui entra in gioco l’estro del genio toscano che nel proprio taccuino personale, dove annotava gli elementi che più stimolavano il suo ingegno, riporta in un foglio disegnato a sanguigna il volto di Federico da Montefeltro dal lato nascosto, che nessuno fino ad allora aveva osato rappresentare, da cui si evince la mancanza dell’occhio destro.

Il perfezionamento di questa ricerca è stato condotto da un team multidisciplinare di esperti che, grazie alle competenze scientifiche di ognuno e alle tecnologie a disposizione, ha potuto affrontare uno studio così complesso.

Tra gli interventi dei ricercatori, quello della scrittrice e studiosa internazionale d’arte Annalisa Di Maria, considerata tra i massimi esperti su Leonardo da Vinci la quale sostiene che “in verità le occasioni in cui Leonardo possa aver disegnato il Duca, sono diverse, Il profilo è eseguito a matita rossa appunto con una punta non molto sottile. Nel foglio Leonardo ombreggia il cappello, le guance, il mento e la cavità oculare. La direzione e la pressione del tratteggio cambia all’interno del bozzetto, secondo la tipologia del tratteggio leonardesco, che è stato dimostrato da recenti studi, quanto Leonardo utilizzasse entrambe le mani per dipingere  e disegnare a seconda del movimento che quest’ultimo voleva conferire alle sue figure“.

Nella presentazione è poi intervenuto il ricercatore e scultore internazionale Andrea da Montefeltro, firmatario del ritrovamento, che ha portato in evidenza il ruolo indispensabile del simbolo alla base dei contenuti anche più nascosti nella corte di Federico. Questa la sua dichiarazione: “Dall’indagine effettuata non solo è emerso che il disegno rappresenti un soggetto con l’occhio destro mancante, ma anche il fatto che quello sinistro fosse sano. Dunque la volontà di Leonardo di aver rappresentato il Duca Federico dal lato destro, lato dal quale il Duca non voleva essere rappresentato, questo è una prova del carattere e della volontà di Leonardo di seguire sempre la sua ispirazione e di distinguersi rispetto a tutti gli altri artisti“.

Dello studio calligrafico della scrittura di Leonardo e del manufatto si è occupato il  Dr. Stefano Fortunati, Perito Calligrafo Forense, che afferma: “Il disegno è sicuramente scollegato a tutti gli elementi scritti dall’altro lato del foglio e soprattutto antecedente come periodo storico“.  

Infine, lo studio anatomico è stato seguito dal Dr. Fabio Di Censo, chirurgo oculista e direttore dell’unità operativa oculistica a Sulmona, il quale nella sua perizia ha confermato che il soggetto rappresentato nel disegno posto sotto studio aveva la mancanza dell’occhio destro, proprio come Federico da Montefeltro, e quindi non si trattava di un soggetto dormiente oppure di una rappresentazione di una maschera funeraria, come era stato ipotizzato fino ad oggi.

Eva Bergamo

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