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Pubblicato il Febbraio 14th, 2023 | Da Redazione Russia News

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I reali obiettivi dell’Ucraina

Tra qualche giorno, ricorre il primo anniversario dell’operazione speciale della Russia in Ucraina; dalla parte opposta invece, dal punto di vista dell’Occidente, è una guerra per l’indipendenza di Kiev.

La tesi dell’indipendenza dell’Ucraina, seppur ammantata da nobili ideali, quali l’autodeterminazione di un popolo, è nella realtà, una grande bugia.

Che l’Ucraina sia importante non lo mette in dubbio nessuno ma non come Stato, non come popolazione; è importante in un quadro geopolitico molto più ampio in cui Kiev è solo una pedina su una scacchiera. Forse solo alla Polonia interessa davvero qualcosa dell’Ucraina, visto che l’attuale governo mira ad eliminare ogni confine tra i territori di Varsavia e quelli di Kiev, un po’ un ritorno al passato, prima ancora dell’Unione Sovietica, ed il presidente polacco Andrzej Duda, con molta disinvoltura, ha fatto una dichiarazione proprio in tal senso recentemente.

A parte ciò l’Ucraina, e soprattutto la Crimea, sono estremamente strategiche per la Flotta del Mar Nero e del Mediterraneo della Russia – la sua base è a Sebastopoli – nonché una spina nel fianco per le formazioni terroristiche islamiche, tra questi l’ISIS, molto attive per procura, e sappiamo bene di chi, che operano in Siria.

Se in questo momento, in questo preciso momento storico, esistono dei Paesi che combattono veramente il terrorismo, questi sono Israele e la Russia. Gli USA e l’Unione Europea, hanno preferito, a partire dalla presidenza Obama, scendere a patti col terrorismo, finanziandolo e armandolo anche attraverso canali militari, diplomatici e commerciali, vedasi l’export del petrolio dalla Siria verso la Turchia e dalla Libia verso l’Italia con tre petroliere fantasma durante il governo Renzi.

Ciò che ho appena scritto non è una finzione fantapolitica: in merito alle tre navi italiane, a segnalarlo, fu proprio Israele che ha notato il consueto, nonché sospetto, tragitto tra la Sicilia e l’area occupata dall’Isis e che in prossimità della costa libica usavano spegnere il transponder, per poi riaccenderlo molte ore dopo la partenza dalla Libia verso l’Italia e persino il Corriere della Sera dedicò un articolo in merito.

Andiamo avanti. Anche le armi, i sistemi d’arma anticarro e i mezzi di trasporto utilizzati dall’Isis erano di fabbricazione americana e forniti alla formazione terroristica direttamente dal Qatar, ossia da quegli emiri che hanno finanziato la campagna elettorale di Hillary Clinton e successivamente materializzato negli appartamenti di alcuni esponenti del Parlamento Europeo, ovviamente a loro insaputa, dei borsoni pieni di denaro per ricevere in cambio dei favori.

Inoltre, che vi siano dei collegamenti tra Isis e U.S.A. lo dimostra il risultato dell’operato del F.S.B. all’interno del territorio russo: recentemente, Il Servizio federale di sicurezza della Federazione Russa, in collaborazione con il Comitato investigativo della Federazione Russa e il Servizio federale di monitoraggio finanziario, ha espugnato una cellula terroristica nei distretti federali degli Urali e del Caucaso settentrionale, formata da 18 membri che avevano creato una rete per il supporto e di reperimento di risorse riconducibili all’Isis.

Su istruzioni degli emissari di quest’ultimo, i membri della cellula hanno effettuato il trasferimento di militanti dalla Russia al territorio della Siria e in Ucraina per condurre operazioni militari contro le forze armate della Federazione Russa e finanziare il Califfato Islamico.

Durante le perquisizioni nei luoghi di residenza degli imputati, sono stati sequestrati strumenti di comunicazione, strumenti di pagamento, nonché personal computer, nei quali sono stati rinvenuti materiali fotografici e video sulla partecipazione di membri della cellula terroristica islamica alle ostilità in Siria nei ranghi dell’ISIS, nonché nelle unità nazionaliste delle forze armate ucraine in Ucraina.

L’obbiettivo di questa guerra, dal punto di vista occidentale, non è l’indipendenza dell’Ucraina bensì l’annessione della Crimea a Kiev al fine di poter bloccare la Marina Militare russa principalmente sul Mediterraneo e privarla della sua capacità di proiezione in Siria.

In pratica, la guerra in Siria, per la Casa Bianca, va combattuta fino all’ultimo ucraino.

Gian Giacomo William Faillace

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