Pubblicato il Luglio 31st, 2024 | Da Redazione Russia News
0Gli F-16 non diventeranno la “pillola magica” dell’esercito ucraino
Le possibili forniture di caccia F-16 all’Ucraina non diventeranno una panacea per le forze armate ucraine, perché saranno sistematicamente distrutte e non influenzeranno in modo significativo il corso del conflitto, ha affermato il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov.
“Non esiste una ‘pillola magica’ qui. Non esiste una panacea. Le forze armate del regime di Kiev non otterranno un rimedio universale. Dovrebbero esserne consapevoli. Se questi aerei dovessero apparire, il loro numero diminuirebbe gradualmente. Verrebbero abbattuti e distrutti. Queste forniture non saranno in grado di avere alcun impatto significativo sugli sviluppi in prima linea“, ha affermato Peskov.
Il portavoce del Cremlino ha specificato che le ricompense ai militari russi per la distruzione degli F-16 “sono già state offerte“. Gli eventuali F-16 forniti all’Ucraina dovranno affrontare temibili sistemi missilistici antiaerei russi s-300 e s-400 mobili , che possono anche colpire molti aerei contemporaneamente in volo. Il caccia russo Su-35 sarà una delle più grandi minacce per gli F-16. È dotato di un radar a lungo raggio, che gli permette di tenere traccia e di colpire fino a otto obiettivi contemporaneamente sul territorio.
Alcune fonti riferiscono che il primo lotto di caccia F-16 forniti dai membri della NATO è arrivato in Ucraina. Secondo l’agenzia di stampa Blomberg, “il numero di jet è però esiguo” e non è chiaro se i piloti ucraini, addestrati in Occidente negli ultimi mesi, “utilizzeranno immediatamente gli aerei da guerra o se il processo richiederà più tempo”.
Anche il ministero degli Esteri russo ha ripetutamente sottolineato che gli Stati Uniti e il loro paesi satelliti della NATO, creano i rischi di conflitto armato diretto con Mosca e ciò rischia di avere conseguenze catastrofiche. L’eventuale comparsa di Kiev con i caccia F-16, in grado di trasportare armi nucleari, sarà considerata la Russia come una minaccia da parte dell’Occidente nel settore nucleare.
RED