Atrazina: un veleno ancora troppo diffuso - Russia News / Новости России

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Pubblicato il Luglio 19th, 2023 | Da Redazione Russia News

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Atrazina: un veleno ancora troppo diffuso

Il Prof. Tyrone Hayes

38 milioni di kg venduti ogni anno.

Una cifra spaventosamente alta, relativa al commercio di atrazina, erbicida ad assorbimento radicale e in misura minore fogliare, i cui effetti dannosi sulla salute sono ben conosciuti.

Numerosi studi ne dimostrano infatti la forte azione di interferente endocrino, soprattutto su anfibi e pesci.

Il pioniere di queste ricerche è il Prof. Tyrone Hayes, stimato docente di Biologia dell’Università della California a Berkeley, specializzato nello sviluppo delle rane, che ha studiato per oltre 20 anni gli effetti dell’atrazina su questi animali, iniziando il suo lavoro come consulente per l’azienda produttrice dell’erbicida, che ora fa parte del gruppo Syngenta.

Il dott. Hayes ha scoperto che le rane maschio esposte all’atrazina presentavano tessuti ovarici nei testicoli e una riduzione delle dimensioni della laringe; il tutto ad esposizioni molto al di sotto delle concentrazioni in cui il composto può essere trovato nelle acque, sia di falda che di superficie.

Come facilmente prevedibile, non gli è stato concesso di pubblicare i risultati delle analisi, che avrebbero danneggiato l’azienda e i suoi introiti; così Hayes ha dato le dimissioni e ha rifatto gli studi per conto proprio, divulgandone i primi risultati nel 2002, seguiti da ulteriori ricerche che nel 2010 hanno dimostrato addirittura una completa inversione di sesso: rane geneticamente maschi sono diventate femmine fertili in seguito all’esposizione alla controversa atrazina.

Queste dimostrazioni sono state ulteriormente avvalorate da altri ricercatori indipendenti, che hanno studiato il fenomeno su diversi organismi, fino a costringere l’EPA, l’agenzia governativa ambientale statunitense, ad ammettere pubblicamente in un rapporto le conseguenze nefaste dell’erbicida, ancora massicciamente usato negli Stati Uniti.

Un gruppo indipendente convocato dalla stessa EPA nel 2011 ha inoltre trovato “prove suggestive” che collegano l’atrazina ad alcuni tipi di cancro, e altri studi hanno poi messo in relazione lo stesso erbicida a difetti di nascita.

Nonostante le evidenze scientifiche non lascino più alcun dubbio, il dott. Hayes è oggetto di molestie e calunnie da parte di Syngenta. Alcuni documenti interni, resi pubblici nell’ambito di una causa legale, rivelano i piani della multinazionale svizzera per importunare Hayes nel tentativo di screditare la sua scienza e infangare la sua reputazione di ricercatore.

Ma il colosso dell’agrochimica, che ha la sua sede principale a Shanghai dopo l’acquisizione da parte di ChemCina, è famoso anche per la sua strenua opposizione allo stop sui prodotti OGM voluto dal governo svizzero, oltre che per le milionarie campagne di lobbying nei confronti di partiti politici negli Stati Uniti.

Recentemente ha poi avviato una crociata contro l’agricoltura biologica, rea a suo parere di bloccare le rese produttive, che invece necessitano di essere aumentate per aggirare la minaccia di una “crisi alimentare globale”, la cui colpa per Syngenta è, giuro non sto scherzando, il Presidente russo Vladimir Putin!  Probabilmente ciò che crea un po’ di mal di pancia a questi colossi chimici è il fatto che in Russia l’agricoltura sia naturale, per lo più biologica, e che gli OGM siano banditi e considerati come atti di terrorismo, ma ovviamente si astengono dal dirlo pubblicamente.

Fatto sta che Syngenta non ci appare proprio un esempio di etica e principi morali…

Ma veniamo ora alla situazione in Italia.

L’Italia ha messo al bando l’atrazina già dal 1992, seguita a ruota dalla Germania e poi da altri Stati europei, fino al divieto in tutta la UE nel 2004.

l’Ing. Pietro Paris

Ciò nonostante, dopo 30 anni, questa sostanza si trova ancora sui nostri territori, spesso in combinazione con altri pesticidi, di cui si conosce poco l’effetto complessivo, che secondo l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) può essere anche di tipo sinergico, con tossicità molto più elevata di quella delle singole sostanze.  

Rispetto al quadro nazionale, la Lombardia è una delle regioni con maggiori superamenti dei limiti di legge; ad oggi l’atrazina è ancora tra le più presenti nelle acque sotterranee lombarde.

Secondo il responsabile della Sezione Sostanze Pericolose di ISPRA, l’Ing. Pietro Paris, il dato deriva da un più efficiente monitoraggio fatto dalla Regione rispetto ad altre zone del Paese, in cui purtroppo non si controlla efficacemente, soprattutto nel centro sud.

L’obiettivo del nostro giornale non è quello di trasmettere ansia senza motivo, ma ci pare doveroso attirare l’attenzione dei cittadini su argomenti che riguardano la salute di tutti noi, e di cui gli altri media non informano a sufficienza, volutamente o meno.

Eva Bergamo

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