Pubblicato il Novembre 19th, 2014 | Da admin
0A BAKU, CAPITALE DELL’AZERBAIGIAN. DOVE PASSATO E FUTURO SI INCONTRANO.
Probabilmente è stato uno strano combinarsi di casualità a farti optare per Baku. Potresti essere un turista curioso, uno studioso, o esserci capitato per motivi di affari. È sicuro che, quale che sia la motivazione, quanti libri e articoli puoi aver letto, o foto viste, tu la capitale dell’Azerbaigian così com’è non te la puoi immaginare. Perché questa città adagiata sul Caspio, battuta dal vento, attraversata da culture e lingue, con una Città Vecchia patrimonio dell’Unesco, la devi vedere per capirla.
Parti da Roma con un volo diretto dell’Azerbaijan Airlines e in meno di cinque ore atterri a Baku, città incredibile, originalissimo connubio tra antico e moderno, rara meta in cui la storia si fonde con edifici avveniristici. A far da sfondo a qualsiasi percorso, le Flame Towers, tre edifici a forma di fiamma, là dove il fuoco è il simbolo del paese, costruiti tra il 2007 e il 2012 e le cui facciate sono schermi giganti che di notte si illuminano di immagini. E proprio per le Flame Towers sullo sfondo, incanta ancor di più la Città Vecchia. Stradine con piccoli edifici si intersecano lasciando spazio a ristoranti e piccoli negozi, dove è facile trovare monete antiche, francobolli, abiti tradizionali e souvenir. Molti i monumenti da visitare tra le mura della Old City, come la Torre della Vergine e il Palazzo degli Shirvanshakh.
Assaggiare la cucina tradizionale vuol dire avere a disposizione una grande opportunità di scelta. Nella Old City una menzione particolare va a Sehrli Tandir, che serve cibo tipico, pane cotto nei tradizionali forni in argilla e vanta un proprietario che con profonda gentilezza offre consigli. Perché è proprio l’ospitalità uno dei tratti dominanti di questo paese. Scoprire che l’Azerbaigian è uno stato multiconfessionale è immediato osservando gli edifici religiosi presenti già solo nella capitale: moschee, sinagoghe, chiese ortodosse e anche un’inaspettata chiesa cattolica, frutto di una visita di Giovanni Paolo II nel 2002.
L’Azerbaigian, paese in cui la popolazione è a maggioranza musulmana sciita, ha fatto dell’uguaglianza tra le religioni un baluardo. Avevi letto che non sono infatti cause religiose a contrapporre ancora oggi l’Azerbaigian e l’Armenia, ma bensì il fatto che l’Armenia occupi, da oltre venti anni, il Nagorno Karabakh, regione dell’Azerbaigian. Ti capita anche di parlarne con qualcuno, che accenna alla ferita aperta e alla necessità di soluzione nel rispetto dell’integrità azerbaigiana.
Passeggiare per il boulevard la sera è un gioco di luci e dal mare emerge la Baku Crystal Hall, arena sede dell’Eurovision Song Contest 2012. Il panorama nella città è protagonista ovunque, da ricordare la vista dal 27mo piano di una delle Flame Towers e quella alla fine dell’Alley of Martyrs, viale che ricorda le vittime per l’indipendenza del gennaio 1990.
Non puoi lasciare Baku senza una visita ad almeno qualcuno dei molti musei e, su tutti, all’Heydar Aliyev Centre, progettato da Zaha Hadid, enorme bianca forma sinuosa, capolavoro indiscusso che ti accoglie venendo dall’aeroporto, a dieci minuti dal centro della città, e ti fa comprendere, subito, di essere giunti in un altro mondo possibile. Dove ancora, con energia ed impegno, le città cambiano aspetto quotidianamente. Dove ti dicono che c’è ancora molto da fare, ma senza il dubbio che ciò verrà fatto.
Lasci il paese all’alba, dopo aver ascoltato il mugham in un ristorante periferico, aver apprezzato che non solo a New York o a Mosca, ma anche a Baku, la cucina italiana è amata e reinterpretata, e esserti ripromesso che, la prossima volta, visiterai altri patrimoni di questa terra.
Barbara Cassani