“L’ALDILA’ ESISTE: CI SONO STATO”

La rivelazione di uno scienziato russo, Vladimir Efremov, un fisico che ha “vissuto” la morte clinica.

Vladimir Efremov ha registrato la sua esperienza vissuta durante la morte clinica in tutti i dettagli. La sua testimonianza è preziosa: si tratterebbe del primo studio scientifico sull’aldilà fatto da uno scienziato, che in prima persona avrebbe sperimentato la morte. Vladimir Grigorevich Efremov ha pubblicato le proprie osservazioni sulla rivista “Scienza e tecniche“, e su altri siti.
La sua relazione di una vita ultraterrena è naturalmente diventata uno scoop. “Impossibile inventare una cosa simile!“, ha reagito il professor Anton Smirnov, membro di un club internazionale di scienziati.

“La mia coscienza per qualche motivo non e’ stata spenta. Improvvisamente ho percepito una sensazione di straordinaria leggerezza. Non sentivo più alcun dolore, niente male — ne’ la gola, ne’ il cuore, ne’ lo stomaco. Cosi bene mi sono sentito solo durante l’infanzia. Non sentivo il mio corpo, e non lo vedevo. Ma con me sono rimasti tutti i miei sentimenti e ricordi. Ho avuto la sensazione di volare da qualche parte, come di un gigantesco tubo. Mentalmente ho cercato di rallentare il volo, di cambiare la sua direzione. E ha funzionato! Non avevo la paura. Sentivo solo la felicità. Ho cercato di analizzare ciò che stava accadendo. Le conclusioni sono giunte immediatamente. Un mondo che e’ finito, invece c’e’. Penso, e quindi, esisto. E il mio pensiero ha la proprietà di causalità, a volte può cambiare la direzione e la velocità del mio volo”.
Tutto era vivace e interessante“, continua il suo racconto Vladimir Grigorevich. “La mia coscienza funzionava in modo del tutto diverso rispetto a prima. Non esistevano ne’ il tempo, ne’ le distanze. Ammiravo il mondo che mi circondava. Il sole non si era visto, ma tutto il mondo aveva una luce fissa, senza ombre. Sulle pareti del tubo erano visibili una sorta di discontinuità della struttura, simile a un rilievo. Non era possibile determinare dove fosse il fondo. Cercai di ricordare il posto su cui sorvolavo: era come una sorta di montagna. Il paesaggio rimaneva nella memoria senza alcuno sforzo, la quantità di memoria era infinita. Ho provato a tornare mentalmente in quel luogo, su cui avevo già volato. E subito, ero lì di nuovo! E’ stato come un teletrasporto.”
Efremov prosegue il racconto: “Fino a che punto è possibile influenzare il mondo circostante? Non posso tornare nella mia vita passata? Mentalmente ho immaginato il vecchio televisore rotto. E l’ho visto immediatamente da tutti i lati, avevo tutte le informazioni. Come e dove era stato costruito. Sapevo dove era stata prodotta la lega utilizzata nella costruzione. Sapevo chi era quell’operaio che lo aveva costruito. Vedevo tutto ciò che era collegato con questo televisore a livello globale, ero consapevole di ogni piccola cosa. E sapevo quale era il pezzo difettoso; poi, quando mi hanno rianimato, ho cambiato il transistor T-350 e la tv si è messa funzionare di nuovo…
La mia esperienza è stata come una sensazione di onnipotenza del pensiero. Il nostro KB (Istituto di ricerca e di costruzioni) per due anni ha cercato soluzioni difficilissime per un attività associata ai missili teleguidati. E improvvisamente ho immaginato questo disegno nella mente, e subito ho capito dove era il problema in tutta la sua versatilità. E l’algoritmo con la soluzione e’ nato da sé stesso“.

“La mia comunicazione con l’ambiente a senso unico gradualmente stava perdendo presa“, dice Vladimir, che confessa di essere stato in precedenza ateo. “Formulavo la domanda nella mia mente ed appariva la risposta. Inizialmente percepivo tali risposte come naturale risultato di una riflessione. Ma poi l’informazione che mi arrivava iniziava ad andare al di là di quelle conoscenze che possedevo in vita.
Mi sono reso conto che ero come accompagnato da un qualcuno di onnipresente. E Lui aveva possibilità illimitate, ed era pieno d’amore. Questo invisibile soggetto ha fatto di tutto per non spaventarmi. Ho capito che Lui mi ha mostrato fenomeni e problemi in tutta le loro relazioni causali. Io non l’ho visto, ma percepito. E sapevo che era Dio…Improvvisamente però ho notato che qualcosa mi aveva trascinato verso l’esterno. Non volevo tornare a casa, tutto era cosi piacevole.”

Efremov nei suoi appunti scientifici ha descritto l’aldilà in termini matematici e fisici. In questo articolo abbiamo però deciso di provare a fare a meno di complesse formule e concetti.
“Vladimir Grigorevich, come e con cosa si può confrontare un mondo che l’ha colpito dopo la morte?“.
“Qualsiasi confronto non e’ corretto. I processi vi scorrono non in modo lineare, come da noi, non sono allungati nel tempo. Vanno contemporaneamente in tutte le direzioni. Gli oggetti “in luce” sono presentati sotto forma di blocchi di informazione, cioè il contenuto che determina la loro ubicazione e proprietà. Tutto si trova con il resto in una relazione causale. Le proprietà e gli oggetti sono racchiusi in un’unica globale struttura di informazioni, in cui tutto va come specificato da un soggetto — cioè Dio. Lui e’ soggetto alla comparsa, la modifica o fa rimozione di eventuali oggetti e processi, tra cui il progresso del tempo“.
“Quanto e’ libero li un uomo, la sua coscienza, l’anima?”
“L’uomo, quale fonte di informazioni, e’ anche in grado di influenzare gli oggetti accessibili. La mia volontà aveva variato il rilievo di quel “tubo“.
“Il suo racconto sembra un film come “Solaris”e “Matrix”...”
“Sembra più un gigantesco gioco per computer. Ma entrambi i mondi, il nostro e quello, lì sono reali. Essi interagiscono costantemente tra loro, anche se separati l’uno dall’altro, e formano un insieme, voluto dal soggetto — Dio — un qualcosa di intellettuale e globale. Il nostro mondo e’ più semplice, per dare un senso, ha un telaio rigido costante, garantendo così la solidità delle leggi della natura, del tempo.
L’aldilà invece non e’ affatto costante, rispetto al nostro mondo, e può mutare. Le basi per la costruzione di quel mondo costituiscono informazioni di istruzione, contengono la totalità di note e non note proprietà degli oggetti materiali in totale assenza degli stessi oggetti. Così come sulla Terra avviene nelle condizioni di simulazione al computer. Ho capito che l’uomo ci vede quello che ci vuole vedere. E’ per questo che la descrizione di persone che sono sopravvissute alla morte differiscono l’una dall’altra. L’uomo giusto vede il paradiso, il peccatore l’inferno…Per me la morte non era paragonabile con niente vissuto sulla Terra. Anche l’amore di una donna, rispetto a ciò che ho provato li, era niente ….”. Vladimir aveva letto la Bibbia già dopo la sua rianimazione, e aveva trovato conferma della sua esperienza.
“Nel Vangelo di Giovanni si dice che “in principio era il Verbo”, cita Efremov. “E il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste”. Non e’ questo un indizio di ciò che nella Scrittura sotto il “Verbo” ha in mente una sorta di global-informazione, essenza, che comprende il contenuto globale di tutto?
La chiave a molte complicate sfide che devono affrontare nella vita terrena e’ racchiusa lì.
Il pensiero di tutte le persone ha la proprietà della causalità” dice Vladimir. “Ma pochi si rendono conto di questo. Al fine di non causare del male a te e ad altri, e’ necessario seguire alcune norme di vita. I libri santi sono dettati dal Creatore, e’ sono la sicurezza dell’umanità…”
Vladimir Efremov conclude così: “la Morte per me ora non e’ terribile. So che questo porta semplicemente in un altro mondo“. Parola di scienziato!