Una caratteristica che accomuna molti politici russi è la sicurezza e l’autorevolezza che trasmettono quando parlano.
Infatti, fra tanta mediocrità in sed
Senza la minima incertezza, ha detto fuori dai denti ciò che appare chiaro a qualsiasi persona di buon senso, ma soprattutto l’ha fatto in modo semplice e pulito, senza usare parole “di circostanza”.
Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, convocata dopo l’attacco degli Usa all’aviazione siriana, il diplomatico russo si è così espresso: “L’aggressione degli Stati Uniti contro la Siria favorisce solo il terrorismo. Sono stati colpiti un’infrastruttura delle forze armate siriane ed i suoi aerei da combattimento, ovvero è stato un attacco contro quelli che in tutti questi anni conducono una lotta senza tregua contro i terroristi“; aggiungendo quindi che appare quantomeno ipocrita l’appello, successivo al bombardamento, per trovare una soluzione “politica” al conflitto.
Safronkov si rivolge ai colleghi degli Stati Uniti con queste parole: “In questa direzione ad Astana e Ginevra di recente ci sono stati sviluppi positivi evidenti. Quali obiettivi avevate in mente quando avete fatto saltare questo processo, tra l’altro non di vostro merito?”.
Il resto del discorso è sulla stessa linea, e mira a puntualizzare come la Russia abbia sempre dato la propria disponibilità ad una collaborazione internazionale più ampia, ma che purtroppo qualsiasi appello in tal senso è tristemente caduto nel vuoto, e sia la Ue che l’America hanno ben altri obiettivi che non difendere la popolazione.
Non manca una stoccata al pessimo lavoro delle Nazioni Unite in materia di controllo sulle armi chimiche, soprattutto dopo che l’Ambasciatore Usa Nikki Haley aveva accusato Assad di
Spiace notare come l’incauta Haley ignori, o finga di farlo, che l’esercito di Damasco, per colpire i depositi di armi dei terroristi, ha utilizzato dei Sukhoi Su-22, cacciabombardieri di fabbricazione russa i cui armamenti non sono in grado di contenere sostanze chimiche, per le quali servono altri tipi di velivoli (elicotteri da combattimento o bombardieri specifici).
Le prove reali dimostrano poi, senza ombra di dubbio, che il gas letale è in possesso esclusivamente dei “ribelli moderati“; ecco che appare quindi assolutamente adeguata e condivisibile l’espressione usata da Safronkov quando dice che i dati faziosi presentati da oltreoceano “non valgono un fico secco“.
L’intervento esemplare di Vladimir Safronkov ci mostra pertanto un uomo con gli attributi, che non arretra e, pur in netta minoranza, difende una verità scomoda per un occidente passivamente assoggettato al “padrone americano” (chiunque esso sia), interessato esclusivamente al rovesciamento di un Presidente legittimo, anche a costo di affidarsi a fonti non affidabili e giustificando senza ragione quella che Vladimir Putin ha correttamente definito come una vera e propria aggressione ad uno Stato sovrano.
Eva Bergamo