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VLADIMIR PUTIN AL SUMMIT DI SOCHI: NUOVI INVESTIMENTI DELLA RUSSIA IN AFRICA PER MILIARDI DI DOLLARI

Sochi – Il forum di Sochi sancisce il ritorno trionfale della Russia in Africa dai tempi della fine della Guerra fredda, nel 1991. In realtà non se n’è mai andata, avendo mantenuto stretti rapporti d’affari con diversi Paesi africani, soprattutto in tema di armamenti. Ma non ha certo tenuto il passo con le presenze cinesi, europee ed americane. Il volume d’affari tra Cina e Africa, l’anno scorso ad esempio, è stato di 205 miliardi; quello della Russia, 20 miliardi, superato da tutti, persino da piccole economie come quella degli Emirati Arabi Uniti.

Il summit di Sochi, sul mar Nero in Russia, voluto da Vladimir Putin e presieduto insieme al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, leader dell’Unione africana, è un’iniziativa senza precedenti a cui hanno partecipato quasi in blocco tutti i leader africani.

L’agenda del presidente era già chiara il giorno prima, quando in un’intervista alla Tass, ha sostenuto che i “vecchi poteri coloniali occidentali tengono l’Africa assoggettata per poter sfruttare le risorse del continente”: “Usano questi metodi per provare a recuperare, in una nuova forma, l’influenza e il dominio perduti nelle loro ex colonie e fanno la corsa per estrarre il massimo del profitto e sfruttare il continente“, ha dichiarato.

Mettendo poi a confronto l’approccio di Mosca che, invece, “si offre di aiutare senza condizioni politiche o di altro genere” e di abbracciare il principio di non ingerenza negli affari interni di altre nazioni. Ha promesso che il suo Paese non parteciperà a una “nuova spartizione” delle ricchezze africane, ma che è pronto a impegnarsi nella cooperazione, con investimenti nei prossimi cinque anni per “miliardi di dollari“.

“Il business tra Russia e Africa è raddoppiato negli ultimi 5 anni. Ma è troppo poco. Io credo che nei prossimi 4/5 anni possiamo facilmente raddoppiare il volume d’affari”, ha detto Putin nel suo discorso d’apertura. I primi effetti sono già qui: firmato con la Nigeria un accordo per la consegna di 12 Mi-35, elicotteri d’attacco, e due bombardieri russi sono arrivati oggi, per un addestramento, dicono le fonti, in Sud Africa.

Oltre alla Nigeria nuove relazioni si sono strette. Con la Namibia ad esempio, dove oltre a inviare forze militari, Mosca, ha detto Putin, è interessata a entrare nel settore della produzione di uranio: la Federazione è leader mondiale nella produzione di energia nucleare e la Namibia è il maggiore produttore di uranio, necessario per il combustibile nucleare. La Namibia si aggiunge agli altri 40 Paesi africani, dove sono presenti campi di addestramento russi e in alcuni, come nella Repubblica Centrafricana, anche mercenari della compagnia privata russa Wagner.

RED

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