Sochi – Il forum di Sochi sancisce il ritorno
Il summit di Sochi, sul mar Nero in Russia, voluto da Vladimir Putin e presieduto insieme al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, leader dell’Unione africana, è un’iniziativa senza precedenti a cui hanno partecipato quasi in blocco tutti i leader africani.
L’agenda del presidente era già chiara il giorno prima, quando in un’intervista alla Tass, ha sostenuto che i “vecchi poteri coloniali occidentali tengono l’Africa assoggettata per poter sfruttare le risorse del continente”: “Usano questi metodi per provare a recuperare, in una nuova forma, l’influenza e il dominio perduti nelle loro ex colonie e fanno la corsa per estrarre il massimo del profitto e sfruttare il continente“, ha dichiarato.
Mettendo poi a confronto l’approccio di Mosca che, invece, “si offre di aiutare senza condizioni politiche o di altro genere” e di abbracciare il principio di non ingerenza negli affari interni di altre nazioni. Ha promesso che il suo Paese non parteciperà a una “nuova spartizione” delle ricchezze africane, ma che è pronto a impegnarsi nella cooperazione, con investimenti nei prossimi cinque anni per “miliardi di dollari“.
“Il business tra Russia e Africa è raddoppiato negli ultimi 5 anni. Ma è troppo poco. Io credo che nei prossimi 4/5 anni possiamo facilmente raddoppiare il volume d’affari”, ha detto Putin nel suo discorso d’apertura. I primi effetti sono già qui: firmato con la Nigeria un accordo per la consegna di 12 Mi-35, elicotteri d’attacco, e due bombardieri russi sono arrivati oggi, per un addestramento, dicono le fonti, in Sud Africa.
Oltre alla Nigeria nuove relazioni si sono strette. Con la Namibia ad esempio, dove oltre a inviare forze militari, Mosca, ha detto Putin, è interessata a entrare nel settore della produzione di uranio: la Federazione è leader mondiale nella produzione di energia nucleare e la Namibia è il maggiore produttore di uranio, necessario per il combustibile nucleare. La Namibia si aggiunge agli altri 40 Paesi africani, dove sono presenti campi di addestramento russi e in alcuni, come nella Repubblica Centrafricana, anche mercenari della compagnia privata russa Wagner.
RED