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IL VERTICE DI TEHERAN TRA RUSSIA,TURCHIA E IRAN SUL FUTURO DELLA SIRIA

Rouhani, Erdogan, Putin.

TeheranHasan Rohani, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan,  rispettivamente presidenti dell’Iran, della Russia e della Turchia,  si sono riuniti per decidere sul futuro della Siria, in vista dell’offensiva su Idlib, zona affidata al controllo turco secondo gli accordi di Astana raggiunti proprio tra Mosca, Teheran e Ankara.

Gli stessi, al termine del vertice, in una dichiarazione congiunta, hanno evidenziato il loro impegno per il rispetto della sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale della Siria, nonché i principi della Carta delle Nazioni Unite.

Non può esserci una soluzione militare al conflitto in Siria ma solo attraverso un processo politico negoziato“. Così la dichiarazione finale del vertice a Teheran sulla Siria tra Russia, Turchia e Iran. Inoltre, “un forte e continuo impegno per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale della Siria, un appello ai gruppi combattenti a deporre le armi” e una prosecuzione della “cooperazione per eliminare definitivamente Daesh/Isis, il Fronte al-Nusra e tutti gli altri gruppi associati con Al Qaeda e Daesh/Isis“, sono gli obiettivi principali della dichiarazione congiunta in 12 punti siglata al termine del vertice di Teheran di Vladimir Putin, Recep Tayyip Erdogan e Hassan Rohan.

Nel documento si fa inoltre appello all’Onu e alle altre agenzie umanitarie a rafforzare gli aiuti alla popolazione siriana. La prossima riunione dei 3 capi di Stato nel format di Astana si terrà in Russia su invito di Putin, precisa la dichiarazione.

Quello di venerdi 7 settembre è il terzo vertice tra il presidente iraniano Hassan Rohani, Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan. L’Onu, dal canto suo, ha espresso la sua preoccupazione per l’escalation militare “da parte del regime di Damasco e della Russia nel nord-ovest della Siria” e ha messo in guardia sui pericolo per “oltre tre milioni di civili, inclusi un milione di bambini” nel caso fosse lanciata un’offensiva su vasta scala a Idlib, sottolineando che la città “e’ l’ultima zona di de-escalation in Siria che i garanti di Astana si sono impegnati a salvaguardare“.

RED

 

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