Termoli – Il trabocco è una palafitta posta a qualche metro dalla battigia e realizzata con legno strutturale per le attività dei pescatori.
Parto in piena notte, per godermi i riflessi della luna che colpiscono sofficemente i muri di questi antichi caseggiati marittimi, che in questa calda notte raggiungono un romanticismo ed una espressività da farmi per un attimo vivere qualche ardente desiderio, dei più reconditi della mia stralunata anima.
Credevo che Termoli ne avesse una moltitudine, mentre scopro con un po’ di delusione che non ci sono molti manufatti di questo tipo.
Sospeso in questo limbo personale, perso tra fantasia e realtà, realizzo che questa cittadella fortificata abbia delle analogie con la bella Valletta. Come da copione inizio la mia passeggiata mattutina alle prime ore dell’alba per prendere confidenza con il luogo e per cercare, in piena solitudine, di entrare in empatia con il suo centro storico, particolarmente vissuto nonostante sia ancora presto.
I primi bar aprono i battenti e tanti stakanovisti del jogging, dopo una trafelata corsa si ristorano bevendo “cocktail” isotonici. Gli stranieri in visita sono tanti, alcuni di essi armati di potenti e tecnologiche macchine fotografiche, per immortalare questa specie di “Camelot”
Sono così tanti gli scorci interessanti che non smetto mai di scattare, andando ad occupare buona parte della memoria del mio pesante strumento, che dovrò di gioco forza scaricare in serata per incominciare la prima parte della mia scrematura. La Chiesa di Santa Maria della Purificazione, stratificata tra alti vecchi palazzi è finemente sabbiata ed è il pezzo forte della città insieme alla sua torre, che sembra fungere da suo guardiano.
Bottiglie di birra di differenti marche sono state gettate per terra, sintomo di allegri bagordi estivi di fine settimana, ma un netturbino, che vedo dovunque mi muova, lavora alacremente senza un attimo di sosta. Si chiama
“Cocco Bill” è il nome di un personaggio del celebre Jacovitti, nato a Termoli e reclamizzato dall’omonima gelateria. Le sue fantasiose strisce, sarebbero passate nelle pagine del dimenticatoio della mia frettolosa esistenza, se mio padre non mi avesse fatto conoscere i suoi bizzarri personaggi, figuriamoci le
Vado via mentre il primo traghetto parte alla volta delle Isole Tremiti e mi auguro, mentre imbocco la superstrada che lambisce la costa, che il titolare della gelateria una volta instituito questo festival, mi inviti per godermi nuovamente Termoli, magari in una calda notte estiva perso tra la poesia dei suoi trabocchi.
Marco Iaconetti