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Tennis: ATP e WTA contro la decisione di escludere gli atleti russi da Wimbledon

È nostra intenzione rifiutare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi ai Championships 2022”. Il comunicato dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club ufficializza quanto i media di tutto il mondo hanno già diffuso, riprendendo l’indiscrezione di Christopher Clarey (firma del New York Times) che aveva dichiarato di aver appreso la notizia da “un alto funzionario internazionale del tennis rimasto anonimo perché non autorizzato a parlare a nome dell’All England Club”. La decisione degli organizzatori del torneo di Wimbledon è stata condivisa anche dalla Lawn Tennis Association, la Federazione Britannica di Tennis, che impedirà agli atleti russi e bielorussi la partecipazione a tutti i tornei che avranno luogo questa estate in terra inglese. Una presa di posizione isolata a livello internazionale, che non ha mancato di suscitare le reazioni contrariate del governo mondiale del Tennis.

L’ATP (che organizza il circuito maschile) presieduta da Andrea Gaudenzi ha così espresso il suo disappunto: “Il nostro sport è orgoglioso di operare secondo i principi fondamentali del merito e dell’equità, in cui i giocatori competono individualmente per guadagnarsi un posto nei tornei basati sulle classifiche ATP. Riteniamo che la decisione unilaterale odierna di Wimbledon e della LTA di escludere i giocatori di Russia e Bielorussia dallo swing britannico di quest’anno sull’erba sia ingiusta e abbia il potenziale per creare un precedente dannoso”. Dello stesso tono la reazione della WTA (che organizza il circuito femminile) guidata da Steve Simon: “Siamo molto delusi dall’annuncio odierno dell’AELTC e dell’LTA di vietare ai singoli atleti provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia di competere nei prossimi eventi sull’erba del Regno Unito. Un principio fondamentale della WTA è che i singoli atleti possano partecipare agli eventi del tennis professionistico in base al merito e senza alcuna forma di discriminazione. Tale principio è espressamente stabilito nelle nostre regole ed è stato concordato sia da AELTC che da LTA. 

I divieti contro la discriminazione sono chiaramente espressi anche nei regolamenti. Come la WTA ha costantemente affermato, i singoli atleti non dovrebbero essere penalizzati o impossibilitati a gareggiare a causa della loro provenienza. La discriminazione e la decisione di concentrare tale discriminazione contro gli atleti che gareggiano come individui non è né giusta né giustificata. La WTA continuerà ad applicare le sue regole per rifiutare la discriminazione e garantire che tutti gli atleti siano in grado di competere ai nostri eventi del Tour se si qualificano per farlo, una posizione che fino all’annuncio di oggi è stata condivisa dal tennis professionistico. La WTA valuterà i prossimi passi e quali azioni potranno essere intraprese in merito a queste decisioni”. Dopo aver appreso la notizia, il presidente della Federazione Russa di Tennis (RTF) Shamil Tarpischev ha annunciato ricorso contro la decisione: “Ho dato indicazione di lavorare legalmente sulla questione. Dobbiamo essere pronti e tra pochi giorni invieremo un appello a tutte le organizzazioni possibili. Dal nostro punto di vista, questa è una violazione dell’etica e dei diritti umani”. Un pensiero condiviso anche dai protagonisti del circuito. Il numero uno del mondo Novak Djokovic non ha usato mezzi termini: “non posso sostenere la decisione di Wimbledon, penso sia folle. Quando la politica interferisce con lo sport, il risultato non è mai buono”.

A risultare esclusi sarebbero (solo per citarne alcuni) Daniil Medvedev (numero 2 della classifica ATP), Andrey Rublev (n. 8), Karen Khachanov (n. 26), Aslan Karatsev (n. 30), Anastasia Pavlyuchenkova (n. 15 della classifica WTA), Daria Kasatkina (n. 26), Veronika Kudermetova (n. 29) ed Ekaterina Alexandrova (n. 39) per la Russia; Aryna Sabalenka (n. 3), Victoria Azarenka (n. 18) ed Ilya Ivashka (n. 44) per la Bielorussia. E mentre i ricordi vanno all’estate del 2004, a Maria Sharapova che scavalca le tribune dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club per andare abbracciare il papà dopo aver trionfato sul Centre Court, un velo di tristezza alberga nel cuore al pensiero delle parole, oggi forse dimenticate, che un giorno pronunciò Nelson Mandela: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare e unire le persone in una maniera che pochi di noi possono fare. Parla ai giovani in un linguaggio che loro capiscono. Lo sport ha il potere di creare speranza dove dilaga la disperazione. È più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni”.

Stefano Tardi

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