Spoleto ha tutte le caratteristiche della “paesologia” umbra e mi scuso con lo scrittore Franco
Una folta vegetazione, con cittadine che si affastellano su ripide colline, sono le caratteristiche di questa meravigliosa terra umbra, che cambia radicalmente la sua struttura geografica, rispetto alle più pianeggianti Marche.
Mi rapporto ottimamente con la celere polizia di Stato, che mi rilascia nell’immediato il permesso per il volo del drone, anche se il Comune colpito a morte da un fulmine sembra essere irraggiungibile. Dopo aver provato e riprovato diversi numeri, riesco grazie alla cortesia del signor Massimo della Proloco, di capire a chi spedire il mio patentino.
Il Duomo, splendidamente rifinito dagli affreschi interni del Pinturicchio, è di una bellezza sconvolgente e stranamente anche se siamo di mattina presto non ci sono le file di turisti che mi aspettavo, anche se più tardi si riverseranno in massa tre le sue antiche rue. Mentre immortaliamo dall’alto la città, l’unico ad interessarsi del nostro operato è un uomo, malamente vestito che in un
Il Ponte delle Torri, è la nostra seconda tappa, un acquedotto romano di notevole altezza, chiuso spero per problemi statici piuttosto che per i tanti suicidi, che si sono avvicendati durante il corso degli anni. Nemmeno la targa dì Goethe, che durante il suo viaggio in Italia, esalta il suo amore per lo “Stivale”, mi dà la giusta serenità per attuare il piano di volo che mi ero prefissato. Le storie sinistre mi innervosiscono a tal punto da farmi desistere e preferisco sorvolarlo lontanamente, piuttosto che avvicinarmi, per mettere in risalto la camaleontica vegetazione del suo intorno.
Il gentile ristoratore, del bar sottostante la fortezza apre i battenti e ci chiede il perché della nostra
La Fortezza, ultima tappa della nostra ricca visitata, è tenuta con grande cura e non si vedono gli sfregi architettonici che spesso hanno deturpato parte del nostro tessuto storico. Anche il suo ampio cortile è molto pulito, cosa che mi permette di sedermi tranquillamente sull’erba umida, mentre parlotto con un signore, che insieme a sua moglie aspetta l’apertura.
Bisogna aspettare diversi minuti per entrare, faccio vedere i permessi della polizia e i messaggi spediti alla Proloco locale ma la ragazza del desk mi dice che non può farmi filmare. Questo malinteso mi mette
La città pullula di visitatori, che all’attualità in questa regione particolarmente, possono viaggiare con quella serenità che non in tutti i luoghi è permesso.
Tornerò sicuramente a Spoleto, per terminare la mia visita e spero che questa volta riceva più celermente le autorizzazioni necessarie.
Marco Iaconetti