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SOLOSIBERIA.IT: DALL’ITALIA A VLADIVOSTOK E RITORNO IN RETE

Solosiberia.it, il primo sito in lingua italiana dedicato ad esperienze di viaggio in Siberia e creato da Daniele Castiglioni considerato uno dei massimi esperti italiani sulla vasta ed impervia area geografica. Solosiberia.it è un progetto nato per esaltare l’esperienza siberiana e giungere alla più alta conoscenza possibile di questa fetta di pianeta e di umanità. Dal 2003 in poi sono stati pensati, organizzati e realizzati in autonomia diversi viaggi nelle terre ad est degli Urali, tutti legati da un tema conduttore o da un progetto esplorativo ben definito e tutti della durata di alcuni mesi ed effettuati in treno, con mezzi di fortuna, in canoa, a piedi, come quelli inerenti la ferrovia transiberiana; la ferrovia BajkalAmur; l’estremo oriente russo; le esperienze dell’inverno siberiano; il viaggio esclusivamente su rotaia dall’Italia a Sakhalin e ritorno.

Dal 2012 viene portato avanti il progetto “acque siberiane”, relativo all’esplorazione delle terre più nascoste e misteriose, accessibili solo attraverso lo spostamento autonomo su percorsi fluviali o lacustri. Dai vari viaggi sono poi nati, per ora, tre libri con un quarto in fase di stesura.

Russia News ha incontrato Daniele Castiglioni a ridosso della sua nuova partenza per la regione della Tunguska Inferiore prevista nell’ estate 2018. Duemila e cinquecento chilometri, dal corso superiore del fiume Enisej fino alla sua foce a Turukhansk, navigando con una piccola barca a motore per circa 40 giorni ai quali va aggiunta un’ altra settimana  per raggiungere e rientrare dai luoghi di partenza ed arrivo.

Una nuova cavalcata fluviale siberiana in mezzo a territori disabitati, orsi, zanzare, qualche rapida, sole e pioggia, tramonti e albe umide, paesaggi silenziosi e immobili nell’ambito, come detto,  del progetto “acque siberiane”.

1) Daniele, cosa significa per te viaggiare in Siberia?

Ho iniziato a viaggiare in Siberia nel 2003 e non ho più smesso. All’inizio ovviamente mi sono concentrato sulla dimensione “fisica” dell’esplorazione, macinando chilometri con ogni mezzo e spostandomi soprattutto lungo l’asse ovest-est della terra addormentata. I vari spostamenti hanno fatto maturare  in me una nuova  consapevolezza, un diverso approccio e la creazione di una sorta di filo conduttore che permette di interiorizzare  quello che definisco il “senso della Siberia”. La Siberia ha smesso di essere una realtà concreta, materiale, per diventare una dimensione  esistenziale, un modo di essere e di vivere. Storie e personaggi, luoghi ed esperienze legate ai viaggi rivivono nei miei libri e contribuiscono a forgiare le chiavi necessarie per assimilare l’essenza della Siberia stessa.

2) Perché cosi tanti viaggi nella stessa “regione”? Non hai già visto tutto?

A parte le ovvie considerazioni legate alle smisurate estensioni del territorio siberiano, che difficilmente è visitabile completamente anche durante una vita intera, bisogna prendere atto di tutto ciò che la Siberia offre non solo dal punto di vista ambientale e naturale ma anche da quello culturale, etnografico, religioso, storico e sociale. E’ come se, entrati in una grande casa, si scoprissero infinite stanze dotate di infinite porte che si aprono su altrettanto infiniti ambienti. In quest’ottica le possibilità di pensare ed organizzare viaggi nei territori al di là degli urali sono innumerevoli.

3) Come vengono organizzati i tuoi viaggi?

Penso, pianifico ed organizzo ogni viaggio da solo e in maniera indipendente. Ormai da molti anni progetto ogni viaggio con un anticipo di circa 2-3 anni, poichè i miei itinerari sono sempre più complessi, articolati e relativi a territori quasi interamente disabitati. Solitamente raccolgo tutte le informazioni che riesco a trovare su internet, su libri e guide della Siberia in mio possesso o attraverso i rari resoconti di eventuali altri viaggiatori, pochi e per lo più russi, che hanno affrontato percorsi uguali o simili ai miei. Ovviamente la quasi totalità dei materiali che riesco a reperire è in lingua russa, che conosco a un buon livello. Per esigenze di praticità riunisco tutti i dati in una guida cartacea da me creata ad hoc per il viaggio da portare a termine e che rappresenta un testo indispensabile, a cui affidarsi per sapere come meglio discendere un determinato fiume, quali passi affrontare in montagna, a ch rivolgersi per supporto in loco, dove andare a dormire e a quali mezzi di trasporto affidarsi. niente smartphone, tablet, computer. Dove non esiste corrente elettrica questi strumenti risultano di difficile gestione. Meglio una guida, sempre pronta da sfogliare in qualunque momento.

4) Viaggi da solo o in compagnia?

Ho quasi sempre viaggiato da solo. Non per scelta radicale, ma perché per vari motivi la Siberia non attrae una moltitudine di potenziali compagni di viaggio. Inoltre gli itinerari che propongo richiedono un impegno fisico, di tempo, capacità di adattamento e sacrificio che poche persone sono disposte a soddisfare. Poi ci sono da considerare i fattori caratteriali, personali e relazionali: è difficilissimo trovare la persona giusta con cui partire per viaggi impegnativi, in cui bisogna sapersela cavare da soli in ogni situazione, vivere gomito a gomito 24 h su 24. In questo senso due delle mie ultime esperienze sono state parecchio sfortunate sia prima nella ricerca di uno o più compagni di viaggio (sia in Italia che in Russia) sia durante e dopo le spedizioni. Per questi motivi sono sempre più esigente “nell’esaminare” i potenziali viaggiatori che intendano farmi compagnia, per non ricadere negli errori passati.

5) Quali sono i progetti in cantiere?

Dal 2012 porto avanti il maestoso progetto “acque siberiane”. si tratta di viaggi orientati e legati ad un filo conduttore ben preciso: l’acqua, più precisamente le acque interne degli immensi bacini dei fiumi e dei laghi dell’Asia Russa. La genesi di questo progetto deriva da una semplice constatazione: la quasi totalità degli spostamenti in Siberia, inclusi quelli dei viaggiatori, avviene lungo pochissime linee di comunicazione, in primis la ferrovia transiberiana, le strade limitrofe ad essa, le aree del lago Bajkal, dei monti Altaj, l’isola di Sakhalin, la parte meridionale ed orientale della Yakutia, compresa la nuova strada federale che collega tutto l’anno Yakutsk a Magadan. Basta. Si può dire che in queste regioni si esauriscano anche le direttrici della maggior parte dei movimenti. Guardando l’atlante, si rimane sconcertati nel visualizzare come questi posti corrispondano solo ad una limitata percentuale dell’immenso territorio, che per lo più non viene toccato, che rimane segreto, nascosto, invisibile. Al centro, a nord, ad est è il nulla. Ed è proprio per esplorare questo nulla che ho pensato al progetto acque siberiane. Perché le vere strade della Siberia, le arterie in cui pulsa la vita della Russia asiatica sono i grandi e i medi fiumi, tutti diretti, ad eccezione dell’Amur, da sud a nord, verso il mar glaciale artico. Non dobbiamo dimenticare anche i laghi interni, Bajkal a parte, tra cui spiccano quelle specie di laghi-fiordi intagliati nell’altopiano di Putorana. In quest’ottica mi sono preso l’impegno di addentrarmi in questi territori isolati e nascosti, per dedicarmi alla loro indagine, per cercare di interiorizzare, per andare a vedere la terra di nessuno individuata da quelle macchie nere notturne. L’Enisej l’ho navigato nel 2003, all’alba dell’esperienza siberiana e sarà comunque oggetto di ulteriori visite; anche il Bajkal, già visitato quattro volte, dovrà essere approfondito; nel 2012 le paludi della regione di Tomsk, tra i bacini dei fiumi Ob ed Enisej, mi hanno portato a scoprire in canoa il vecchio e mitico canale Ob – Enisej; il 2014 è stato dedicato alla scoperta della Lena, da Yakutsk al mar Glaciale Artico e ritorno; nel 2015 è stata la volta della discesa dei fiumi Indigirka e Moma nella Yakutia orientale

E cosi ci saranno altre tappe di questo tour, fino ad immagazzinare un certo numero di esperienze, da trasportare nelle righe del prossimo libro.

Luca Pingitore

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