Sergio Romano: “stressare così tanto la Russia è una follia ed è da irresponsabili”
Sergio Romano, diplomatico, giornalista, storico, saggista e accademico italiano è intervenuto sulla attuale crisi tra Russia e Ucraina. Qui di seguito , in sintesi, i temi del suo pensiero in merito.
“La strategia sovietica fin dall’inizio della Guerra Fredda è stata quella di interporre più spazio possibile tra Mosca e i potenziali invasori da occidente (la Russia sia zarista che sovietica è stata più volte aggredita da ovest).
Putin negli anni duemila ha provato nuovamente a trattare con l’Occidente, cercando finanche di integrare la Russia nelle organizzazioni occidentali: non solo non è stato ascoltato ma gli Usa hanno risposto con un ulteriore allargamento della Nato e con la guerra in Iraq, agendo da unico attore globale con percezione unipolare. La Russia di conseguenza è stata spinta sempre più a Oriente, tra le braccia della rinascente potenza cinese.
Adesso, a differenza degli anni della Guerra Fredda, non esistono quasi più stati cuscinetto – solo la Bielorussia – e in assenza di una zona grigia tra Nato e Russia, quest’ultima considera estremamente pericoloso il rischio di accerchiamento e di penetrazione militare americana.
Tuttavia i paesi europei, Italia in primis, commetterebbero un grave errore se inseguissero pedissequamente la russofobia della “Nuova Europa” o “Nuova Nato”, sostenuta strumentalmente dagli Stati Uniti con finalità tattiche dalla dubbia o inesistente dimensione strategica. Stressare così tanto la Russia è una follia ed è da irresponsabili. Una superpotenza egemone come gli Usa dovrebbe comprendere le linee rosse della controparte e farsi garante – dopo opportune trattative – di un ordine di sicurezza che non comprometta una convivenza pacifica“.
Queste le parole di Sergio Romano, un esperto di relazioni internazionali, certamente non tacciabile di simpatia per la Russia e Putin.
RED