Il presidente Vladimir Putin ha usato l’annuale discorso all’Assemblea Federale, ovvero le Camere riunite più il
Che dopo Putin – scade nel 2024 – possa esserci dunque sempre Putin (magari nella carica di premier con prerogative rafforzate) è una possibilità molto reale. Ma, va detto, non l’unica: a una prima ondata di riforme potrebbe seguirne un’altra e altri ruoli, ad esempio quello di capo del Consiglio di Sicurezza, che Putin già ricopre, potrebbero essere rivisti. Si vedrà.
Intanto l’intero governo si è dimesso, per “dare l’opportunità” al presidente di “prendere tutte le decisioni necessarie” nel disegnare il nuovo assetto, imprimendo nei fatti uno sprint violentissimo al progetto. Dmitrij Anatol’evič Medvedev, l’eterna spalla di Putin, è già stato destinato alla carica di vice capo del Consiglio di Sicurezza, creata ad hoc per lui. Come premier Putin ha invece proposto – e la Camera ratificherà oggi – l’attuale capo del servizio fiscale federale russo, Mikhail Mishustin. Quindi un tecnico, peraltro lontano da clan politici più blasonati. Il che la dice lunga sul giudizio dello zar sull’attuazione dei piani stilati per rivitalizzare l’economia. Putin, da prassi, ha
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