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Roland Garros: Khachanov travolge Klizan e raggiunge gli ottavi di finale

Parigi L’obiettivo, per tutti, quando si affronta un torneo del grande slam è sempre quello: arrivare alla seconda settimana. Ovvero quando, dagli ottavi di finale in poi, inizia un torneo nel torneo, dove restano solo i migliori. Una fase a cui arrivare possibilmente senza aver speso troppo energie, fisiche e nervose, nei match precedenti, per giocarsi, nel caso specifico, l’ambita coppa dei moschiettieri trovando la miglior condizione proprio quando il gioco si fa duro. Una missione perfettamente compiuta da Karen Khachanov, 23 anni compiuti lo scorso 21 maggio, una settimana prima dell’inizio di questa avventura parigina. Il giovane moscovita, accreditato della teste di serie numero 11, nel primo turno ha travolto il tedesco Stebe (6-1, 6-1, 6-4 in un’ora e trentanove minuti), ha lasciato un solo set al francese Barrere (6-3, 7-6, 0-6, 7-5 in due ore e quarantesei minuti), prima di trovarsi di fronte il sempre temibile slovacco Martin Klizan, numero 55 del mondo, capace di estromettere dal torneo il beniamino di casa Lucas Pouille.

Nei primi due giochi entrambi tengono la battuta a zero. Il primo punto in risposta lo firma il russo, che trova il dritto vincente sul servizio dello slovacco. Un passante di rovescio, invece, porta Kachanov sul 15- 40 che significa due palle break consecutive. Basta la prima: Klizan non tiene lo scambio da fondo e va fuori giri con il dritto. Khachanov tiene ancora la battua nel game successivo confermando il break di vantaggio e strappa nuovamente il servizio allo slovacco che non riesce a tenere da fondo la pressione esercitata dal russo con il dritto. Due errori di fila (un dritto in rete nel tentativo di cercare la variazione in lungolinea ed uno slice di rovescio che supera la riga di fondo) regalano un altro break al russo: 4 ad 1 e parziale in cassaforte. Il set si chiude poco dopo, con Khacahanov che strappa la battuta a zero a Klizan; sei giochi di fila e 6 ad 1 il punteggio finale, dopo appena ventitre minuti. Nel secondo set, però, Khachanov perde efficacia al servizio, dimunendo drasticamente la percentuale di prime in campo (a fine parziale saranno appena il 50%). Nei primi tre giochi si susseguono così altrettanti break (2 ad 1 per lo slovacco). Il russo pareggia il conto dei break nel sesto giocco: un vincente di dritto in lungolinea vale il tre pari. Nel game successivo Khachanov, per la prima volta nel parziale, tiene la battuta e si porta avanti nel punteggio. Nel decimo gioco, sul 5 a 4 per il russo, Klizan si ritrova a servire per provare a restare nel set. Khachanov però è implacabile, gioca un game perfetto e chiude il parziale con due dritti vincenti (il primo in risposta, l’altro al termine di un lungo scambio). Nel terzo e decisivo set Klizan alza il livello di gioco, ma il russo non fa sconti e tiene alta la concentrazione. Nei primi cinque giochi non ci sono palle break; poi, nel sesto, la svolta. Sul trenta pari Klizan regala palla break con un doppio fallo e poi spedisce un rovescio in corridoio: 2 a 4. Khachanov non concede palle break e chiude sul proprio turno di servizio; l’ennesimo dritto vincente il lungolinea vale il match point, trasformato alla prima occasione grazie ad un ace esterno (l’undicesimo della partita). Finisce 6-1, 6-4, 6-3 dopo un’ora e quarantadue minuti.

Un risultato importante, che eguaglia il miglior risultato raggiunto dal russo fin qui negli slam (a Parigi è per la terza volta consecutiva agli ottavi di finale). Un risultato prestigioso, arrivato in un momento tutt’altro che esaltante, con Khachanov che si è presentato al Roland Garros con il non lusinghiero bilancio di 10 vittorie e 12 sconfitte in stagione. Un inizio di 2019 difficile che, ad esclusione dei quarti di finale raggiunti in marzo ad Indian Wells  e le due vittorie in Coppa Davis a febbraio, non lo ha mai visto protagonista. A differenza del 2018, culminato con la vittoria nel Master 1000 di Parigi-Bercy e con il record stagionale nel circuito di vittorie sul cemento indoor. Prossimo avveesario, l’argentino Juan-Martin Del Potro, semifinalista lo scorso anno a Parigi, rientrato a Roma (dove ha raggiunto i quarti di finale) dopo un lungo (l’ennesimo) infortunio. Per il russo in palio ci sono i quarti di finale e la possibilità di entrare tra i primi dieci giocatori al mondo.

Stefano Tardi

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