Pubblicato il Gennaio 27th, 2018 | Da Redazione Russia News
0REGISTRAZIONE INTERNAZIONALE DI MARCHI E BREVETTI: IL SISTEMA DI MADRID E LE NOVITA’
Milano – La recente introduzione del Sistema di Madrid, in tema di registrazione dei marchi e dei brevetti industriali, apre nuovi scenari per le imprese interessate ad operare sui mercati esteri.
Se n’è discusso nel corso di un interessante seminario tenutosi stamani presso la sede meneghina della Camera di Commercio Italo-Russa, al quale hanno preso parte anche diversi operatori economici, particolarmente interessati ad un asset aziendale – quello dei marchi e dei brevetti – cui non sempre è stato attribuito il giusto peso. Quando in realtà loghi – giusto per citare alcuni esempi – come quelli di Nike, Apple, Mc Donald’s o Coca-Cola hanno un valore che è quasi impossibile da stimare.
L’evento, realizzato nell’ambito del progetto “Chamber Mentoring for International Growth” con il contributo del fondo intercamerale di intervento di Unioncamere, ha trattato gli aspetti più spinosi e controversi del tema della registrazione dei marchi anche e soprattutto alla luce delle recenti novità introdotte da questo particolare sistema.
A fare una panoramica sugli aspetti salienti di questa innovazione in tema di registrazione dei marchi era Lucy Headington-Horton, Senior Officer della WIPO (World Intellectual Property Organization, sito internet: www.wipo.int) che ne ha illustrato le modalità di applicazione e di adesione. Sarà dunque possibile registrare il proprio marchio in più paesi ed a costi sensibilmente inferiori, rispetto al passato, usufruendo inoltre di una maggiore protezione a livello internazionale da possibili contraffazioni.
“Per poter accedere a tale sistema – ha confermato il funzionario della WIPO – basterà pagare un fee di ingresso pari a 653 franchi svizzeri per la riproduzione di un marchio in bianco e nero, mentre per quella a colori ne occorreranno 903. I tempi sono molto rapidi e le procedure decisamente molto più semplici. In 5 anni, inoltre i marchi internazionali potranno anche essere indipendenti e staccati da quelli nazionali”.
Buone notizie dunque per quegli operatori economici che stanno puntando sull’internazionalizzazione quale opportunità di business e che molto spesso però non si sentono tutelati dagli enti che sono preposti alla registrazione e a tutte le procedure burocratiche, così com’è emerso nel corso della discussione. In tal senso, è stato poi annunciato che entro fine anno sarà possibile effettuare la registrazione telematica di un marchio internazionale.
“Una delle peggiori consuetudini dell’amministrazione pubblica italiana in questi ultimi anni – ha riconosciuto Alfonso Piantedosi dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) – è consistita nel mancato affiancamento degli operatori istituzionali presenti sul territorio che hanno un rapporto diretto con le imprese. Effettivamente, d’ora in poi sarà necessario formare gli enti camerali su certi aspetti, come ad esempio quelli della registrazione e del deposito telematico dei marchi, di cui non si sa ancora molto. Così come sarà molto importante il ruolo dei consulenti, negli aspetti più squisitamente tecnici. Le camere di commercio, quindi, dovranno essere dotate di quelle informazioni necessarie ad assistere in maniera semplice e rapida gli imprenditori, fornendo quella consulenza che ci tengo ad evidenziare non è certo la nostra attività principale. Scontiamo ancora una serie di difficoltà, soprattutto per quel che concerne il rispetto dei tempi che hanno superato anche i 12 mesi, legate alla presentazione telematica dei marchi. Soprattutto per quelli sottoposti ad annotazioni o trascrizioni perché l’ufficio preposto lavorava ancora sul vecchio sistema, e non sul nuovo. Entro fine anno sarà pronta in maniera definitiva, la procedura per presentare direttamente sul nostro portale la domanda di registrazione di un marchio internazionale, che andrà ad affiancarsi a quella cartacea che di solito si presenta alla Camera di Commercio. Il deposito telematico renderà il sistema molto più celere e tra gli adempimenti segnalo che il rinnovo costerà 169 euro. Così come ci tengo ad evidenziare un aspetto, quella della designazione successiva, con cui un marchio che ha sede in Russia può presentare una domanda internazionale al nostro paese. A quel punto, provvediamo ad esaminarlo in maniera approfondita prima di dare il via libera, riscontrando le circostanze che ci portano a non respingerlo ed a trasmetterlo all’OMPI/WIPO. Negli ultimi 20 anni abbiamo inoltre ricevuto quattro domande di sostituzione di un marchio nazionale con uno internazionale, e l’ultima è datata 2008. Ben più numerosi i casi di trasformazione – ha poi concluso – di un marchio europeo in uno nazionale, i cui effetti retroagiscono al momento di presentazione del marchio internazionale”.
Francesco Montanino