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IL REGISTA ITALIANO EDOARDO DE ANGELIS CONQUISTATO DALLA CULTURA RUSSA

Edoardo De Angelis è un giovane e promettente regista-sceneggiatore e produttore del cinema italiano.Perez' a Venezia 2014 - il regista Edoardo De Angeli

Forte giocatore di pallanuoto, scopre per caso il cinema, si appassiona ad esso e si diploma nel 2005 in regia presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. I suoi cortometraggi  “Fisico da Spiaggia” e “Mistero e Passione” di Gino Pacino vengono venduti in giro per il mondo . L’incontro con Emir Kusturica rafforza la sua passione per il cinema e nel 2011 realizza il suo primo film “Mozzarella Stories”.

Come sono stati i suoi primi passi nel cinema?

Lei ha realizzato una decina di cortometraggi con i quali ha vinto tanti premi e riconoscimenti ed in particolare nel 2004 il premio “Massimo Troisi” per il cortometraggio “Quanta donna vuoi”. Perché i cortometraggi?

Nel 2011 ha realizzato il suo primo film “Mozzarella Stories” di cui Emir Kusturica è executiv producer. Come è iniziata questa collaborazione con un regista così importante?

Non c’è due senza tre. Nel 2014 Lei ha realizzato il suo secondo film ” Perez”, presentato fuori concorso alla 71° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. E’ soddisfatto del lavoro che ha fatto? Il suo terzo film quale sarà?

Il cinema italiano è conosciuto grazie a tanti film e a nomi di registi importanti del passato. Era un periodo di grande splendore. Oggi abbiamo un’altra situazione, conosciamo alcuni nomi dei giovani talentuosi che  purtroppo riescono a emergere tra mille difficoltà.  Come aiuta lo stato  il cinema?

Lei viaggia tanto. Ultimamente è stato in Russia a un Festival a Novosibirsk. Cosa può raccontarci di questo viaggio?

Un ricordo dell’infanzia che spesso le torna in mente?

Il mondo inizia con la mamma. Mi ricordo in prima elementare che non volevo mai andare a scuola, volevo restare sempre con lei. Un giorno dovevo fare dei lavoretti per il Natale. Feci alcuni personaggi del presepe. Prima feci la Madonna, poi San Giuseppe, poi il bambino, l’asinello e la pecora. Capii che mi piaceva stare a scuola solo creando qualcosa. Probabilmente il mio lato creativo è nato allora.

Le piace leggere? Il suo libro preferito?

Leggo molto. Tra i miei autori preferiti vorrei in particolare citare lo scrittore russo Fiodor Dostoevskij e il suo romanzo “Il giocatore”. In questo racconto c’è il senso della paura, l’autodistruzione e lo slancio vitale. Spero un giorno di arrivare a fare un film su questo romanzo.

Cosa vorrebbe dire ai lettori russi sul cinema italiano?

Posso dire che anche se ci allontanano chilometri in realtà i nostri due popoli hanno un rapporto storico culturale. Il popolo italiano ama la cultura russa, altrettanto il popolo russo è innamorato dell’Italia e  della sua cultura, arte, musica, cinema. Direi che molti russi conoscono attori italiani che hanno fatto la storia del nostro cinema. Per quanto riguarda il cinema russo, purtroppo è ancora poco conosciuto. Ma io sono fiducioso che ci saranno dei progetti bilaterali che faranno scoprire un cinema russo anche in Italia.

 

Irina Rioumchina – Cafiero

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