Il presidente Vladimir Putin in un’intervista al presentatore televisivo Dmitry Kiselev, ha osservato che la presenza di truppe straniere in Ucraina e la fornitura di armi non cambierà la situazione sul campo di battaglia, ma la Russia le tratterà come invasori, e sono sicuro che soprattutto Washington capirà perfettamente cosa voglio dire.
“Gli Stati Uniti hanno annunciato che non invieranno truppe. Sappiamo cosa sono le truppe americane sul territorio russo, sono interventiste. Le tratteremo in questo modo, anche se compaiono sul territorio dell’Ucraina. Loro capiscono come la Russia agisce in questi casi“, ha detto Putin.
Allo stesso tempo, il presidente ha osservato che la presenza di truppe straniere in Ucraina e la fornitura di armi non cambieranno la situazione sul campo di battaglia. “Il fatto è che i militari dei paesi occidentali sono presenti in Ucraina da molto tempo, erano presenti anche prima del colpo di stato, e dopo il colpo di stato il loro numero è aumentato più volte. Adesso sono presenti direttamente, sotto forma di consiglieri, sono presenti sotto forma di mercenari stranieri e subiscono perdite. Ma se parliamo di contingenti militari ufficiali di stati stranieri, allora sono sicuro che ciò non cambierà la situazione sul campo di battaglia”, ha spiegato.
Il capo dello Stato ha inoltre affermato che dopo l’inizio dell’operazione speciale i paesi occidentali intendevano porre fine alla Russia, ma “si sono trovati di fronte all’impotenza di fronte all’unità del popolo russo, alla stabilità del sistema finanziario ed economico russo e alla capacità crescenti delle nostre forze armate”.
Secondo Putin, alcune élite occidentali non vogliono avere un paese così grande come la Russia nel loro vicinato e pensano che sarebbe meglio dividerlo in parti. Il presidente ritiene che dopo l’inizio dell’operazione speciale, alcuni paesi occidentali si siano addirittura rallegrati e abbiano creduto che sarebbero stati in grado di porre fine alla Russia con l’aiuto delle sanzioni e con le mani dei nazionalisti ucraini. “Ecco da dove viene lo slogan: infliggere una sconfitta strategica alla Russia sul campo di battaglia. Ma più tardi si è capito che ciò era improbabile, e ancora più tardi che era impossibile”, ha concluso il presidente.
Alla fine di febbraio, il presidente francese Emmanuel Macron non ha escluso l’invio di truppe occidentali in Ucraina, sottolineando che oggi non c’è consenso su questo tema, ma “non si può escludere nulla in futuro”. Le sue parole hanno attirato critiche sia dalla Russia che dai partner occidentali. Molti paesi hanno rifiutato la possibilità di inviare i propri militari in Ucraina.
Il Ministero della Difesa francese ha poi spiegato che Macron non intendeva inviare personale militare a partecipare alle battaglie, ma si riferiva all’addestramento e all’assistenza alle forze armate ucraine nell’uso dell’equipaggiamento militare occidentale e allo sminamento come parte dell’espansione del sostegno a Kiev.
Tuttavia, il 9 marzo, la nota pubblicata ha riferito che Parigi aveva creato una coalizione di paesi pronti a inviare potenzialmente il proprio contingente militare in Ucraina. Secondo la pubblicazione, questa iniziativa è stata sostenuta da Lituania, Lettonia ed Estonia. Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski non ha escluso uno scenario simile.
Il Cremlino ha definito inevitabile il conflitto tra Russia e NATO nel caso in cui emergesse un blocco militare in Ucraina. Il Cremlino ha valutato la dichiarazione come “una linea diretta per aumentare la tensione”.
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