PUTIN PROPONE UN PIANO DI PACE PER L’UCRAINA MENTRE POROSHENKO CERCA NUOVE ARMI E RECLUTE MILITARI
“Gli ultimi avvenimenti nel sudest ucraino e la ripresa dei bombardamenti di aree popolate nelle regioni di Donetsk e Lugansk , ci danno un profondo senso di preoccupazione e minacciano di fatto di far deragliare il processo di pace basato sul memorandum di Minsk del 19 settembre 2014. Propongo che entrambe le parti, sia le strutture militari ucraine sia le milizie del Donbass, delle repubbliche di Donetsk e di Lugansk, prendano misure urgenti per il cessate il fuoco, e che le parti in conflitto ritirino immediatamente gli armamenti di calibro superiore a 100 millimetri alle distanze definite dal memorandum di Minsk dalla linea di contatto di fatto, come evidenziato nella mappa allegata» “. Questo quanto aveva dichiarato pochi giorni fa il presidente della federazione Russa Vladimir Putin, garantendo al contempo, l’impegno di Mosca a controllare queste operazioni insieme all’Osce. La risposta di Kiev però, non si è fatta attendere. “E’ necessario firmare un programma per realizzare gli accordi di Minsk e
mantenere la tregua nel sudest dell’Ucraina a partire da oggi” ha dichiarato il presidente ucraino Petro Oleksijovyč Porošenko, che ha poi precisato di essere pronto a prendere parte ad eventuali consultazioni in qualsiasi momento, posto che “si stanno attuando tutti gli accordi raggiunti a Minsk, incluso il cessate il fuoco“. L’altro ieri, tuttavia, il consigliere presidenziale ucraino Yury Biryukov ha riferito che all’esercito ucraino è stato invece ordinato di aprire il fuoco contro le posizioni delle milizie nella zona del conflitto. I separatisti filorussi
hanno registrato pesanti bombardamenti, tra l’altro, a Donetsk e Gorlivka. Il presidente della autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Aleksandr Zakharchenko, ha dichiarato che “Kiev cerca nuovamente di riavviare la guerra e avrebbe approfittato della tregua per ricompattare l’Esercito e procurarsi nuove armi“. Il ministero degli Esteri della Repubblica Popolare di Donetsk ha invece rivolto un appello alla comunità internazionale affinchè intensifichi gli sforzi per “fermare gli omicidi di massa nel cuore dell’Europa”. Insomma Kiev ha lanciato la sua rappresaglia dopo che il presidente Poroshenko ha ordinato una nuova ondata di mobilitazione nelle Forze Armate del paese. Il governo ucraino prevede di tenere almeno tre campagne di reclutamento nel 2015 per sostenere le operazioni militari nella parte orientale. In verità sembrerebbe che l’escalation di violenze dimostri nei fatti, come la vera intenzione dell’Ucraina sia di respingere il piano di pace proposto da Vladimir Putin.
Red