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PUTIN SOTTO ASSEDIO IN RUSSIA: ONDATA DI PROTESTE E ARRESTI SENZA PRECEDENTI

Mosca – La polizia russa ha arrestato quasi 1.400 persone radunate a Mosca nel fine settimana per chiedere elezioni libere ed eque, nel più grande giro di vite degli ultimi anni. L’oppositore russo Aleksei Navalny, che sta scontando 30 giorni di detenzione per i suoi appelli a manifestazioni non autorizzate, potrebbe essere stato avvelenato in carcere con una “sostanza chimica sconosciuta“.

Questo è quanto rileva OVD-Info, organizzazione che monitora le proteste. Circa 3.500 persone hanno preso parte alla manifestazione non autorizzata dello scorso giorno e che, secondo i dati ufficiali, sono scese in piazza dopo che le autorità hanno impedito a importanti candidati dell’opposizione di prendere parte alle elezioni comunali in programma l’8 settembre. Una settimana prima, in 22.000 erano scesi in piazza chiedendo alle autorità di rivedere la decisione. Diversi aspiranti candidati sono stati arrestati prima o durante la protesta di sabato. OVD-Info ha riferito che 1.373 persone sono state arrestate. Sarebbe il numero più alto dalle manifestazioni di massa nel 2012, quando decine di migliaia hanno protestato per il ritorno di Putin al Cremlino dopo quattro anni come primo ministro. Gli attivisti dell’opposizione hanno indetto un’altra manifestazione per elezioni aperte il prossimo fine settimana.

L’oppositore russo Aleksei Navalny, che come anticipato, sta scontando 30 giorni di detenzione, è stato dimesso dopo il malore che lo aveva colto e che secondo alcuni potrebbe essere stato provocato da un avvelenamento da sostanze tossiche. “E’ stato avvelenato con una sostanza chimica sconosciuta“, ha detto l’avvocato Olga Mikhailova ai giornalisti che attendevano all’esterno dell’ospedale di Mosca. Un altro medico, Anastasia Vasilyeva, ha confermato che Navalny è tornato in prigione nonostante le sue condizioni, che invece secondo fonti dell’ospedale sono “soddisfacenti”.

Sempre la dottoressa Anastasia Vasilyeva, che lo segue da anni, non ha escluso che si tratti di avvelenamento. “Non possiamo escludere che il danno tossico alla pelle e alle membrane mucose da una sostanza chimica sconosciuta sia stato procurato con l’aiuto di ‘parti terze‘”, ha scritto su Facebook. Vasilyeva, la quale ha spiegato che Navalny ha avuto un’eruzione cutanea nella parte superiore del corpo, lesioni alla pelle e lacrimazione eccessiva agli occhi, ha chiesto campioni delle lenzuola del letto del suo paziente in carcere, come anche della pelle e dei capelli per sottoporli ad analisi. La dottoressa ha poi denunciato come sospetto” il fatto che non le sia stato concesso di visitare in modo appropriato l’uomo. Vasilyeva ha potuto vedere Navalny solo attraverso una porta socchiusa ed è stata costretta a lasciare presto la struttura ospedaliera, scortata all’esterno dalle guardie, visto che l’oppositore si trova ancora agli arresti.

Il capo medico dell’ospedale, Olga Sharapova, che è anche deputata della Duma della città di Mosca col partito putiniano Russia Unita, ha fatto sapere che le consultazioni con medici esterni sono vietate. A suo dire, i sintomi di Navalny “corrispondono a una cheratocongiuntivite tossica acuta” e “intossicazione generale”, che richiede cure immediate.

Giornalisti e attivisti che ieri si sono precipitati all’ospedale dove e’ ricoverato l’oppositore, in segno di solidarietà o per raccontare la vicenda, sono stati fermati dalla polizia. Secondo testimoni oculari, gli agenti hanno proceduto coi fermi senza una ragione apparente. La Ong Ovd-Info, che monitora gli arresti durate le manifestazioni di piazza, ha detto che i fermi sono stati 21, tra cui tre giornalisti.

RED

 

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