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PRESUNTO SPIONAGGIO IN ITALIA: IL MINISTRO DEGLI ESTERI INGLESE SCIMMIOTTA IL SUO OMOLOGO ITALIANO:”RUSSIA MALIGNA”

Roma – Una scena che sembra presa da un classico film o romanzo di spionaggio, il militare “traditore della patria” e il diplomatico straniero avido di segreti non sono soli. Assistono alla scena i Carabinieri del Ros (Raggruppamento Operativo Speciale), che dopo aver pedinato l’italiano, fermano i due uomini.

L’ufficiale della Marina, Walter Biot,  è in arresto, mentre il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che giudica la vicenda “un atto ostile”, ha già annunciato l’espulsione immediata di due diplomatici russi. Intanto, su istruzioni del ministro  Di Maio, il Segretario Generale del Ministero degli affari esteri, Elisabetta Belloni, convoca al Ministero l’Ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov.

In  una nota, l’Ambasciata russa a Roma scrive: ”Confermiamo il fermo il 30 marzo a Roma di un funzionario dell’ufficio dell’Addetto Militare. Si verificano le circostanze dell’accaduto. Per adesso riteniamo inopportuno commentare i contenuti dell’accaduto. In ogni caso ci auguriamo che quello che è successo non si rifletta sui rapporti bilaterali tra la Russia e l’Italia“.

Questa “spy story romana” proietta le sue ombre al di là del suo racconto, ma fa emergere i primi dettagli di una storia tutto sommato mediocre. Walter Biot avrebbe, secondo l’accusa, passato ai russi in cambio di 5mila euro informazioni relative a sistemi di telecomunicazione militare Nato, ma i documenti sottratti – almeno così dicono gli americani – non sarebbero stati di particolare rilievo. Rilevante è però il significato politico e internazionale di un’operazione così plateale, che difatti non trova precedenti dal 1989. E rilevante è il timing dell’operazione, perché se è vero che Biot e l’ufficiale russo erano nel mirino dell’Aisi da mesi, il blitz è scattato a pochi giorni dalla visita del segretario di Stato americano Antony Bliken in Europa per rinsaldare l’Alleanza Atlantica. Qualcuno, per questo motivo, lo ha definito un “gesto plateale” per ribadire a Mosca da che parte sta l’Italia.

Nei confronti di Biot, detenuto nel carcere di Regina Coeli, l’accusa è di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare, diffusione di notizie di cui è vietata la divulgazione. L’intervento dei Carabinieri è stato effettuato sotto la direzione della Procura di Roma, e l’attività informativa è stata condotta dall’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, con il supporto dello Stato maggiore della Difesa.

Di questa vicenda va sottolineato come il governo britannico di Boris Johnson abbia espresso piena “solidarietà” all’Italia per la vicenda dell’arresto dell’ufficiale della Marina. Il ministro degli Esteri, Dominic Raab, ritwittando il messaggio con cui Luigi Di Maio ha riferito della protesta consegnata all’ambasciatore di Mosca a Roma e dell’espulsione di due funzionari russi. Raab, nel suo commento, definisce “l’attività maligna e destabilizzante della Russia, che mira a minare un alleato della Nato” come l’Italia.

Insomma, come si evince facilmente, una storia dove la platealità degli interventi conta molto di più di una vicenda mediocre, tutta da verificare e che di fatto sembra servita come pretesto per dire cose di scarso buon senso, tese più ad allontanare la Russia dall’Italia che a rinsaldare dei rapporti dalle profonde radici.

RED

 

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