L’agroalimentare contribuisce a trainare il Made in Italy all’estero, segnando nel primo trimestre del 2017 un incremento annuo sui mercati stranieri dell’8% circa. Solo a
Particolarmente brillante la performance verso la Russia: nel primo trimestre dell’anno l’export agroalimentare Made in Italy verso Mosca cresce del 45% annuo, superando i 100 milioni di euro e riavvicinandosi ai valori pre-embargo. Ciò è dovuto alla dinamicità che caratterizza le imprese agricole e alimentari, le quali non si sono scoraggiate e hanno puntato su quei prodotti esclusi dall’embargo. Ecco che le spedizioni di olio d’oliva nei primi due mesi del 2017 sono aumentate del 107% annuo, così come le vendite di vino hanno superato gli 11,5 milioni di euro, con una crescita tendenziale del 75%. Una buona notizia che arriva proprio nel giorno dell’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il premier
“Gli incrementi arrivano al 29,1% per gli alimentari italiani in Spagna e al 22,5% in Cina. Quasi i due terzi delle esportazioni nel 2017 – sottolinea la Coldiretti – interessano i Paesi dell’Unione Europea con il mercato comunitario che aumenta del 5,9%, ma il Made in Italy a tavola continua a crescere su tutti i principali mercati, dal Nordamerica all’Asia fino all’Oceania. Sul successo del Made in Italy agroalimentare all’estero – continua la Coldiretti – pesano dunque in misura rilevante i cambiamenti in atto nella politica internazionale che potrebbero tradursi in misure neoprotezionistiche. Se il risultato delle elezioni francesi con la vittoria dell’ europeista Emmanuel Macron dovrebbe scongiurare scossoni, nel rapporto con la Gran Bretagna si sentono già gli effetti della Brexit mentre si attendono gli effetti degli annunci del successore di Barack
“ll settore agroalimentare troppo spesso è considerato merce di scambio nelle trattative internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”, ha affermato il presidente della Coldiretti nel sottolineare che
Tutti dati, confermati anche dal recentissimo “TuttoFood” di Milano, dove si è evidenziato però anche una grande vivacità del mercato agroalimentare russo, che ormai va considerato sicuramente tra i più potenti su base mondiale.
RED