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PARTENZA A RAZZO DI ROBERTO MANCINI NEL CAMPIONATO DI CALCIO RUSSO

3129129 13.06.2017 Главный тренер "Зенита" Роберто Манчини на презентации на площадке "Ленинград Центра" в Санкт-Петербурге. Алексей Даничев/РИА Новости

San Pietroburgo – La rivincita di Roberto Mancini. Il campionato russo è iniziato da poche settimane e lo Zenit San Pietroburgo guidato dall’ex tecnico di Inter, Manchester City e Fiorentina – solo per citarne alcune – guida la classifica a punteggio pieno con 12 punti, frutto di quattro vittorie in altrettante gare. Domenica scorsa, a crollare sotto i colpi dei blu, i campioni russi in carica dello Spartak Mosca, letteralmente annichiliti da un 5-1 che lascia ben poco spazio a qualsiasi tipo di recriminazione. 10 gol fatti, 2 subiti con in più il merito di aver rigenerato l’attaccante Alexandr Kokhorin (nel giro fra l’altro di quella nazionale guidata da Cherchesov che ancora non ha trovato la quadratura del cerchio) che ha già realizzato tre gol, in questo scorcio iniziale di torneo quando lo scorso anno ne realizzò appena 2 in più, ma disputando 27 gare. Insomma, numeri che parlano chiaro e che aprono prospettive molto più ottimistiche per chi è arrivato nel club della GazProm, quasi in punta di piedi.

Per il “Mancho” si tratta sinora di una soddisfazione doppia: non solo perché il primato è stato conquistato attraverso il bel gioco, ma anche per aver messo a tacere le tante critiche, che lo avevano accolto al momento del suo ingaggio. C’era chi lo aveva etichettato come un tecnico normalissimo, se non  addirittura come l’allenatore straniero più scarso degli ultimi anni, relegandolo all’ultimo posto dietro Mircea Lucescu. Ed invece, ecco servito l’avvio a razzo che però non era così scontato come si potrebbe pensare guardando ai risultati sin qui ottenuti.

Ma lui si schernisce, ed a chi gli chiede quale sia stato il segreto di questi incoraggianti risultati risponde semplicemente che “stiamo solo cercando di giocare bene”. Cosa che gli è perfettamente riuscita, anche grazie alla rapidità con cui hanno appreso il suo credo tattico giocatori anche di una certa esperienza come il serbo Ivanovic (ex Chelsea), gli argentini Mammana e Driussi, ed infine l’ex romanista Paredes.

L’epoca d’oro targata Luciano Spalletti che aveva fruttato la bellezza di due  titoli nazionali, una  coppa ed una supercoppa di Russia, a cavallo fra il 2009 ed il 2014, potrebbe essere ripetuta. Anche se la strada è ancora lunga, per il tecnico jesino se il buongiorno si vede dal mattino ci sono tutti i presupposti affinché questa stagione possa terminare in gloria.

E chissà se a Mosca qualcuno in Federazione non stia iniziando a pensare proprio a lui – nel caso questi ottimi risultati dovessero essere confermati nel tempo – per risollevare le sorti di una nazionale che sta facendo davvero fatica a svegliarsi dal letargo nel quale è caduta da tanti, troppi anni a questa parte. E che fra circa 10 mesi dovrà farsi trovare pronta e non certo impreparata, alla prossima edizione della Coppa del Mondo che si disputeranno come tutti sanno proprio in Russia.

REDSPORT RN

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